Mentre in Europa i contagi e i decessi continuano a diminuire, i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità mostrano che nel mondo la pandemia di covid-19 non è ancora sotto controllo. Tra il 29 maggio e il 2 giugno sono stati registrati più di centomila casi giornalieri per cinque giorni consecutivi. Il 1 giugno i contagi sono stati 124.139, il dato più alto dall’inizio della pandemia. Ieri i casi registrati sono scesi a 93.246, ma è presto per dire se si tratta di un’inversione di tendenza duratura. Dall’inizio della pandemia in totale sono stati registrati 6.366.788 casi e 383.262 decessi. Secondo i dati raccolti dalla Johns Hopkins University, i contagi sarebbero già più di 6,5 milioni.

Il direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus si è detto “particolarmente preoccupato” dalla situazione nelle Americhe, che nonostante siano state raggiunte relativamente tardi dalla pandemia hanno già registrato più di tre milioni di contagi. Ieri i nuovi casi sono stati 73.369. In particolare preoccupano il Brasile e il Messico, che ieri hanno registrato il numero di vittime più alto dall’inizio della pandemia con rispettivamente 1.349 e 1.092 decessi. Le autorità messicane hanno attribuito l’aumento ai nuovi criteri di attribuzione dei decessi adottati, ma hanno ammesso che con quasi quattromila nuovi casi giornalieri l’allentamento delle misure d’isolamento dovrà procedere più lentamente del previsto.

In Brasile invece il presidente Jair Bolsonaro non sembra avere nessun dubbio sulla riapertura. In molti stati diverse categorie di esercizi hanno potuto riprendere l’attività, ma secondo la Folha de S.Paulo la paura del contagio sta tenendo lontani i clienti e il giro d’affari è ancora meno della metà rispetto al normale. Questa settimana anche Bolivia, Colombia, Ecuador e Venezuela hanno allentato le misure d’isolamento.

Anche in molti paesi asiatici la pandemia è ancora in fase di espansione. L’India ha registrato un nuovo record di contagi con quasi diecimila casi individuati nelle ultime 24 ore, che hanno portato il totale a 216.919. Il Pakistan ha toccato un nuovo picco con 4.688 nuovi casi. Negli ultimi giorni in entrambi i paesi le misure d’isolamento sono state allentate e le autorità sanitarie hanno espresso preoccupazione per il mancato rispetto delle norme di distanziamento.

Ci sono anche paesi che sembravano aver superato il picco dell’epidemia e danno invece segni di una seconda ondata. È il caso dell’Iran, che era stato uno dei primi focolai al di fuori della Cina. Dalla fine di marzo i contagi giornalieri erano calati stabilmente, passando da oltre tremila agli 802 del 2 maggio. Ad aprile il governo aveva cominciato ad allentare le restrizioni, ma la tendenza si è presto invertita e negli ultimi due giorni sono stati registrati più di tremila nuovi casi. Le autorità sanitarie avvertono che il rispetto delle misure di distanziamento è crollato, ma in un’economia già colpita duramente dalle sanzioni statunitensi le pressioni sul governo perché vada avanti con la riapertura delle attività produttive sono fortissime.

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