Ambiente
In base a un progetto di rapporto del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), ottenuto dall’agenzia di stampa francese Afp, la crisi climatica in corso avrà un impatto devastante sulla vita sulla Terra già fra trent’anni, anche nello scenario migliore di riduzione delle emissioni di gas serra. Gli esperti prevedono penurie d’acqua, malnutrizione, esodi di massa, siccità, estinzione di specie e diffusione di malattie legate al clima. La temperatura media globale potrebbe aumentare di 1,5 gradi rispetto all’era preindustriale già nel 2025, con conseguenze in alcuni casi irreversibili. Il rapporto sarà pubblicato nel febbraio 2022 dopo l’approvazione degli stati membri.
Cina
Il 23 giugno l’Apple Daily, il principale quotidiano che sostiene l’attivismo per la democrazia di Hong Kong, ha annunciato la fine delle pubblicazioni entro il 26 giugno a causa delle pressioni subite dalle autorità. Il 17 giugno la polizia aveva effettuato un’irruzione nella redazione arrestando cinque dirigenti. Il proprietario del giornale, l’imprenditore Jimmy Lai, è attualmente detenuto per aver partecipato a manifestazioni per la democrazia nel 2019.
Afghanistan
Il 22 giugno i ribelli taliban hanno assunto il controllo del principale posto di frontiera con il Tagikistan, fondamentale per gli scambi commerciali con l’Asia centrale. I taliban avrebbero anche conquistato alcuni distretti nel nordest del paese, arrivando ad appena 50 chilometri dalla città di Kunduz. È in corso da settimane il ritiro delle forze statunitensi dal paese, che sarà completato entro l’11 settembre.
Birmania
Almeno sei persone sono morte il 22 giugno nei combattimenti tra l’esercito e una milizia di autodifesa del popolo a Mandalay, la seconda città del paese. Tra le vittime ci sono due soldati. Le milizie di autodifesa si sono moltiplicate in varie zone del paese dopo il colpo di stato militare del 1 febbraio.
Stati Uniti
Il 22 giugno i repubblicani hanno bloccato al senato un progetto di riforma elettorale dei democratici che puntava a facilitare l’esercizio del diritto di voto per i cittadini. La legge avrebbe semplificato l’iscrizione nelle liste elettorali e garantito la possibilità di votare in anticipo. Cinquanta senatori democratici hanno votato a favore, mentre cinquanta repubblicani hanno votato contro. Per l’approvazione era necessaria una maggioranza di sessanta voti.
Ungheria
Il 22 giugno quattordici paesi dell’Unione europea hanno chiesto alla Commissione europea di prendere provvedimenti contro Budapest dopo l’approvazione di una legge che vieta la “promozione” dell’omosessualità tra le persone minorenni. I firmatari della dichiarazione sostengono che la legge è discriminatoria e viola la libertà d’espressione.
Yemen
Almeno novanta persone sono morte tra il 20 e il 22 giugno nei combattimenti tra le forze governative e i ribelli huthi nella provincia di Marib, nel nord del paese. I ribelli, che controllano gran parte del nord e la capitale Sanaa, hanno lanciato un’offensiva a febbraio per impadronirsi della città di Marib, ancora controllata dalle forze governative.
Etiopia
Il 22 giugno fonti locali hanno segnalato i combattimenti più intensi nella regione settentrionale del Tigrai dal novembre scorso, quando il governo etiope ha proclamato la vittoria contro i combattenti secessionisti. Le Forze di difesa del Tigrai sostengono di aver conquistato alcune città, ma l’esercito ha smentito.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it