Nella città maliana di Gao, in mezzo al Sahel, stanno avvenendo profondi sconvolgimenti. Malgrado la calma apparente, è al centro delle principali sfide geopolitiche della regione ed è un importante luogo di transito dei migranti in viaggio verso l’Europa: decine di migliaia di persone provenienti da tutto il continente africano passano di qui ogni anno.
Dalla fine del 2016, la vicina Algeria ha inasprito la sua politica migratoria e la polizia arresta chi cerca di entrare irregolarmente nel paese: senza alcun processo i migranti vengono riportati indietro, al confine meridionale del paese, o abbandonati in mezzo al deserto. Gao è diventata così un rifugio per molte persone che sognano l’Europa ma trovano infiniti ostacoli nel loro viaggio. Simbolo di questi sogni è un luogo in particolare: la Casa dei migranti, che accoglie ogni anno migliaia di persone. Qui trovano rifugio, almeno per un po’, sia quelli che non vogliono più tornare nei luoghi da cui sono fuggiti, sia chi vuole fare a tutti i costi un nuovo tentativo di raggiungere l’Europa.
The last shelter racconta le storie di questa istituzione e delle persone che ospita, il trauma dell’esilio o quello del difficile ritorno alla propria famiglia. Il film, spiega il regista Ousmane Samassékou, vuole dar voce alle persone che non sono mai ascoltate, perse in un limbo, divise tra un passato che vogliono cancellare e un futuro che non possono ancora scrivere.
Info La rassegna Mondovisioni è a cura di CineAgenzia. I documentari saranno proiettati all’Ex Refettorio. La rassegna è a pagamento (4,5 euro): i biglietti sono acquistabili online o alla cassa dell’Ex Refettorio. Per portare Mondovisioni nella tua città scrivi a info@cineagenzia.it.
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