India
Il 19 novembre il primo ministro Narendra Modi ha annunciato a sorpresa la revoca di una riforma del mercato agricolo contro la quale migliaia di contadini protestavano da circa un anno. La riforma, approvata nel settembre 2020, ha introdotto una liberalizzazione del mercato agricolo contestata dai piccoli produttori. Migliaia di contadini erano accampati alle porte di New Delhi dal novembre scorso.
Polonia-Bielorussia
Il 18 novembre il governo bielorusso ha trasferito i migranti bloccati da giorni alla frontiera tra i due paesi in un centro logistico della zona. Lo stesso giorno quattrocento migranti curdi iracheni sono stati rimpatriati in Iraq con un volo messo a disposizione dalle autorità di Baghdad. Varsavia e Bruxelles accusano Minsk di aver fatto arrivare i migranti nel paese per poi spingerli verso l’Unione europea in risposta alle sanzioni contro il regime di Aleksandr Lukašenko.
Sudan
La giunta militare al potere ha ripristinato il 18 novembre la connessione internet per la prima volta dal colpo di stato di fine ottobre. Proseguono intanto a Khartoum e in altre città del paese le manifestazioni per chiedere la restituzione del potere ai civili. Almeno trentanove persone, tra cui cinque ragazzi, sono morte finora nella repressione. Il segretario di stato statunitense Antony Blinken ha chiesto al regime di autorizzare le manifestazioni pacifiche.
Yemen
Il 18 novembre i ribelli huthi hanno affermato di aver perso 14.700 combattenti in cinque mesi di battaglia per il controllo della città strategica di Marib, nel centro del paese. La maggior parte è morta nei raid aerei condotti dalla coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita, che sostiene le forze governative. Gli huthi controllano la capitale Sana’a dal 2014.
Stati Uniti
Il 18 novembre Ellen Biben, giudice della corte suprema dello stato di New York, ha scagionato due dei tre uomini condannati per l’omicidio nel 1965 di Malcolm X, leader della lotta degli afroamericani. Biben ha accolto un ricorso presentato dal procuratore di Manhattan Cyrus Vance e dall’associazione The innocence project, che si batte contro gli errori giudiziari, secondo cui l’Fbi e la polizia nascosero prove che avrebbero dimostrato l’innocenza di Muhammad Aziz, che oggi ha 83 anni, e di Khalil Islam, morto nel 2009.
Brasile
Secondo un rapporto dell’Istituto nazionale di ricerca spaziale (Inpe) presentato il 18 novembre, 13.235 chilometri quadrati di foresta sono stati distrutti nell’Amazzonia brasiliana dall’agosto 2020 al luglio 2021, con un aumento del 22 per cento rispetto ai dodici mesi precedenti. È il dato più alto dal 2005-2006 (14.286 chilometri quadrati).
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it