Ucraina-Russia
Il 16 giugno, nel corso di un incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj a Kiev, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente del consiglio italiano Mario Draghi e il presidente romeno Klaus Iohannis si sono espressi a favore dell’immediata concessione all’Ucraina dello status di paese candidato all’Unione europea.
Libano
Il 16 giugno il Tribunale speciale delle Nazioni Unite per il Libano (Tsl) ha condannato all’ergastolo in contumacia due membri del movimento armato sciita Hezbollah, Habib Merhi e Hussein Oneissi, per l’uccisione dell’ex primo ministro Rafiq Hariri e di altre 21 persone in un attentato a Beirut il 14 febbraio 2005.
Israele-Palestina
Tre palestinesi sono stati uccisi il 17 giugno durante un’operazione condotta dai soldati israeliani nel settore di Jenin, in Cisgiordania. Le vittime sono Baraa Kamal Lahlouh, Yussef Nasser Salah e Laith Salah Abu Srur. Secondo l’esercito israeliano, i palestinesi avevano aperto il fuoco contro i soldati da un’automobile sul bordo della strada.
Siria-Stati Uniti
Il 16 giugno le forze speciali statunitensi hanno catturato un capo del gruppo Stato islamico nel corso di un’operazione condotta prima dell’alba in un villaggio della provincia di Aleppo, nel nord della Siria. Un responsabile della coalizione anti jihadista guidata dagli Stati Uniti ha affermato che si tratta di Hani Ahmed al Kurdi.
Nigeria
Il 16 giugno la polizia ha annunciato di aver salvato 35 ragazze adolescenti recluse in un hotel dello stato di Anambra, nel sud del paese, dove una rete di trafficanti le costringeva a prostituirsi e a mettere al mondo neonati che poi sarebbero stati venduti. Quattro delle ragazze, tutte di età compresa tra 14 e 17 anni, erano incinte. Tre uomini sono stati arrestati.
Australia
Il nuovo primo ministro laburista Anthony Albanese ha annunciato il 16 giugno di aver scritto alle Nazioni Unite per annunciare il rafforzamento degli obiettivi del paese in materia di riduzione delle emissioni di gas serra. È prevista una riduzione del 43 per cento entro il 2030, contro il 26-28 per cento precedente. La neutralità carbonica sarà ottenuta entro il 2050. L’Australia è uno dei principali esportatori di carbone e gas del mondo.
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