La stampa internazionale segue con preoccupazione la crisi di governo in atto in Italia.
“Mario Draghi prova a dimettersi, ma non ci riesce”, scrive l’Economist. “Mentre andava al palazzo del Quirinale per presentare le sue dimissioni, il 14 luglio, Draghi ha avuto tempo di riflettere sulla sua decisione. Poco prima i senatori del Movimento 5 Stelle (M5s) avevano rifiutato di sostenere una mozione di fiducia al suo governo. Il loro boicottaggio ha riportato l’Italia in uno stato di incertezza politica, che è diventato ancora più incerto quando il presidente, Sergio Mattarella, ha respinto le dimissioni di Draghi. Gli sconvolgimenti politici potrebbero anche mettere a repentaglio la quota gigante (del valore di oltre 200 miliardi di euro) del fondo dell’Unione europea per la ripresa post-pandemia. La decisione di Mattarella è comprensibile: il voto al senato ha dimostrato che il governo ha la maggioranza anche senza i cinquestelle. Ma se un governo nuovo o frutto di rimpasto è una prospettiva poco attraente per Draghi, nessuna delle alternative sembra particolarmente promettente per l’Italia o l’Europa. Un’opzione sarebbero le elezioni anticipate, che non si possono tenere prima della fine di settembre. Mentre l’altra sarebbe un governo di transizione guidato da una figura meno autorevole dell’uomo che si è guadagnato il soprannome di Super Mario per come ha difeso la moneta unica nel 2012”.
Come sottolinea l’agenzia finanziaria Bloomberg “con l’Italia sull’orlo del caos, Mario Draghi ha meno di una settimana per raggiungere alcuni difficili compromessi con gli elementi populisti del suo governo che lo hanno appoggiato con riluttanza negli ultimi 18 mesi. La decisione del presidente del consiglio di offrire le sue dimissioni ha fatto precipitare la terza economia più grande della zona euro in una crisi politica paralizzante che potrebbe concludersi con elezioni anticipate proprio mentre il paese è alle prese con una crisi energetica, l’aumento del costo del denaro e un’’escalation del conflitto in Ucraina. Draghi è intervenuto per guidare un governo tecnico quando la precedente amministrazione è crollata nel profondo della recessione per il covid-19. Spinto da oltre 200 miliardi di euro di aiuti dal fondo di ripresa dell’Unione europea il premier ha cominciato ad affrontare alcuni dei problemi profondi che hanno frenato l’economia italiana per decenni. Ma il tempo stringe per l’ex capo della Banca centrale europea, con le elezioni in programma all’inizio del prossimo anno, anche se riuscirà a navigare nell’attuale turbolenza. I titoli di stato italiani il 15 luglio sono scesi per il terzo giorno, con lo spread tra il rendimento dell’Italia e quello della Germania arrivato a 213 punti base”.
Anche Le Monde sottolinea che “l’incertezza sul futuro del governo Draghi non ha mancato di provocare turbolenze sui mercati: il 14 luglio la borsa di Milano ha perso oltre il 3 per cento e il costo del debito dell’Italia è ripartito alla grande, segno del nervosismo dilagante”.
Dall’Austria, Die Presse condivide la preoccupazione di un possibile contagio dell’instabilità italiana: “Questa crisi minaccia di essere dolorosa, e non solo per l’Italia. Grazie a Draghi, Roma ha recentemente giocato di nuovo nella serie A europea, tenendo insieme la fragile struttura dell’Ue insieme a Parigi e Berlino. Ciò che ha colpito il resto d’Europa è stato il modo in cui Draghi ha tenuto sotto controllo i suoi ministri nella coalizione fino alla fine. Questa forma di governo, con Draghi come ‘padre’, ha garantito una relativa stabilità ed efficienza in Italia e rassicurato i suoi partner. Questa sicurezza ora è in pericolo”.
Dalla Spagna
“L’ultima cosa che dovrebbe succedere in un paese del G7, nel mezzo di una guerra in Ucraina, con un’inflazione record, i prezzi della benzina alle stelle, il rischio che Mosca tagli il gas e una siccità storica, è una crisi di governo”, osserva il catalano La Vanguardia. “L’Italia ha sorpreso l’Europa con un temporale estivo. La scissione causata dall’uscita di Luigi Di Maio dall’M5s ha fatto precipitare l’ultima crisi. Tutto è rimandato al 20 luglio: sarà la volta dei partiti politici, che devono assumersi la responsabilità di decidere se l’esecutivo debba finire. Non è chiaro come sarà risolto il pasticcio. Draghi potrebbe cercare il sostegno dei suoi alleati per continuare a governare, ma potrebbe anche insistere per dimettersi. L’ultima via d’uscita sarebbe anticipare le elezioni a settembre e l’estrema destra di Giorgia Meloni, alleata di Vox in Spagna, si frega le mani solo all’idea”.
La ricostruzione del País: “Mario Draghi ha sorpreso tutti la sera dell’11 luglio con una battuta alla cena dei corrispondenti: un malato terminale ha bisogno di un trapianto di cuore e può scegliere tra quello di un venticinquenne o quello di un banchiere di 83 anni. Con stupore del medico, opta per quello del banchiere. ‘Perché?’, chiede il dottore incredulo. ‘Perché non è mai stato usato’. Il pubblico è scoppiato a ridere. La battuta era ancora più divertente perché raccontata da un ex presidente della Banca centrale europea. Ma forse conteneva anche alcune risposte alla crisi che stava per scoppiare. Politica e banche condividono di volta in volta degli spazi comuni. Ma Draghi, il leggendario salvatore della moneta unica, non ha potuto o non ha voluto disattivare gli impulsi autodistruttivi dei partiti italiani. La colpa diretta della rottura, se avverrà, sarà del Movimento 5 stelle e del suo leader, Giuseppe Conte. Il 30 giugno Draghi aveva avvertito: ‘Non sono disposto a guidare un governo con un’altra maggioranza parlamentare’. È stata una decisione politica e forse anche qualcosa di personale”.
Dall’Europa orientale
Anche dai luoghi della principale crisi internazionale si segue la situazione italiana.
“Questa non è una buona notizia per il nostro paese”, ovvero l’Ucraina. L’opinione espressa da Evropeiska Pravda è abbastanza diffusa sulla stampa di Kiev. Il portale spiega che “Draghi è diventato il principale sostenitore dell’Ucraina nel governo e in Italia in generale. Ha svolto un ruolo chiave nel concedere la candidatura del paese all’Unione europea e ha continuato a sostenere Kiev nonostante la lobby russa e gli attacchi informatici”. Anche il popolare sito d’informazione Fakty.ua scrive: “Draghi è stato uno degli alleati più importanti dell’Ucraina in Europa”.
Secondo gli analisti militari russi la crisi del governo di Mario Draghi sarebbe dovuta al recente viaggio a Kiev del presidente del consiglio, scrive l’agenzia di stato russa Ria Novosti. “A causa dell’Ucraina e dei problemi sociali, l’Italia è minacciata dalle elezioni anticipate”, titola Nezavisimaja Gazeta, quotidiano di Mosca. “Lo scenario del crollo della coalizione in Italia è sempre stato lo stesso ultimamente: a un certo punto l’uno o l’altro partito può deliberatamente cominciare a scuotere la barca per cercare di migliorare la propria posizione. Ironia della sorte, l’ultima volta la vittima di uno scenario simile era stato lo stesso Giuseppe Conte, che ora ha dato il via alla protesta”.
“Dopo le dimissioni dei primi ministri di Regno Unito ed Estonia, potrebbe lasciare il suo incarico anche il capo del governo italiano”: secondo Voennoe Obozrenie c’è un denominatore comune tra le crisi di governo in atto a Roma, Londra e Tallin. “Sia il britannico Boris Johnson sia la estone Kaja Kallas sia Draghi hanno visitato l’Ucraina e hanno promesso al regime di Kiev ‘sostegno a tutto tondo’”, quasi ci fosse un rapporto di causa effetto tra i viaggi nel paese invaso dalla Russia e le rispettive crisi.
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