Nel dicembre del 2021 il numero delle Storie di Internazionale era dedicato all’Iran. Nella presentazione, lo scrittore Mohammad Tolouei descriveva i suoi concittadini come un popolo sopravvissuto alle contraddizioni: “Abbiamo avuto gli imperi più longevi della storia, abbiamo alle spalle uno sterminato passato, ma cosa si può dire del presente? Ora la società è nel pieno di un esaurimento nervoso. I giovani vogliono lasciare il paese. Si scherza sul fatto che alla Nasa un dipendente su cinque è di origine iraniana e che vorremmo tutti trasferirci negli Stati Uniti, il paese che da decenni è il nostro nemico giurato. Viviamo nelle contraddizioni, divisi tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere e questo ci ha resi più forti”.
Lui stesso ricorda di essere nato tre mesi dopo la rivoluzione del 1979, e nei suoi libri racconta come quell’evento abbia cambiato la vita della sua famiglia ma anche quella delle generazioni successive. Tolouei vive in Iran, ma altri scrittori, registi o intellettuali sono stati costretti all’esilio e possono raccontare un paese che riescono solo a immaginare.
Mohammad Tolouei sarà a Ferrara il 2 ottobre con le iraniane Bita Malakuti, scrittrice e poeta, e Mozhde Nourmohammadi, regista e fotografa. Introduce e modera il ricercatore Giacomo Longhi.
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