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Il braccio di ferro tra l’Europa e l’Italia sulle concessioni balneari

Da tempo l’Unione europea chiede all’Italia di non rinnovare sempre agli stessi gestori le concessioni per gli stabilimenti balneari, che vengono tramandate di generazione in generazione in cambio di canoni irrisori.

Ma il complesso meccanismo delle gare d’appalto previsto dall’Unione ha mobilitato gli operatori del settore, che si dicono pronti a resistere o a farsi risarcire. E mentre il governo italiano continua a prendere tempo, alcune associazioni lavorano per rendere le spiagge accessibili a tutti, come per esempio sta accadendo a Rimini, dove il 90 per cento dei 15 chilometri di costa è occupato dagli stabilimenti.

Questo reportage video è prodotto dalla piattaforma europea Arte ed è disponibile in nove lingue grazie a un progetto di collaborazione tra vari giornali europei: El País (Spagna), Gazeta Wyborcza (Polonia), Internazionale (Italia), Ir (Lettonia), Kathimerini (Grecia), Le Soir (Belgio) e Telex (Ungheria). Il progetto, coordinato da Arte, si chiama Emove ed è finanziato dall’Unione europea nell’ambito delle sue politiche multimediali.

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