Il poster più popolare della storia degli Stati Uniti è stato diffuso nel 1976 e ha causato un piccolo attacco di panico morale tra i genitori statunitensi. Raffigurava Farrah Fawcett, la star di Charlie’s Angels, in posa con un costume da bagno rosso intero, mentre sfoggiava il suo perfetto, enorme sorriso. Ne furono vendute dodici milioni di copie. Tra gli acquirenti c’eravamo io e la maggior parte dei miei amici di seconda media, ognuno dei quali la attaccò alla parete della propria camera. Le nostre madri erano scandalizzate, il che suppongo fosse un po’ il punto di tutta la faccenda.
Oggi, cresciuto come scienziato sociale, posso classificare il mio legame con Farrah – che mi sembrava di conoscere, perché era l’ultima persona che vedevo ogni sera quando andavo a dormire – come un legame “parasociale”. Si tratta della tendenza molto comune a creare e coltivare nella propria mente una relazione tra se stessi e qualcuno che in realtà non si conosce, o che forse proprio non esiste. Può variare da un affetto innocuo, come il mio per Farrah, a un vero e proprio legame d’amore fittizio, che alcuni scienziati sociali chiamano “fictofilia” e che può sembrare più forte di un legame reale.
Mia madre non avrebbe dovuto preoccuparsi di Farrah; nella mia testa ci siamo presto allontanati. In terza media il poster era poco più che una fonte di ilarità per i miei amici. In molti casi, però, le relazioni parasociali possono persistere e rappresentare una sfida per i legami nella vita reale e, quindi, per la felicità. Se il vostro legame con una persona che non conoscete è un po’ troppo intenso, potreste addirittura dover prendere in considerazione una rottura parasociale.
Legami fittizi
Il termine interazione parasociale è stato introdotto negli anni cinquanta dai sociologi Donald Horton e R. Richard Wohl. Erano gli albori della televisione domestica e all’epoca le persone sviluppavano un senso di relazione intima con gli attori che apparivano virtualmente a casa loro. Oggi la definizione è molto più ampia. Dopotutto attori, cantanti, comici, atleti e innumerevoli altre celebrità sono a nostra disposizione in più modi che mai. Creare legami parasociali non è mai stato così facile.
I legami emotivi tra ammiratori e celebrità sono una buona cosa per gli affari. Incoraggiano le persone a consumare più intrattenimento e ad acquistare più prodotti sponsorizzati dalle celebrità per sentirsi vicine ai loro “amici” immaginari. Molte celebrità, addirittura, vendono direttamente interazioni parasociali “personali” attraverso aziende come Cameo. Volete che Caitlyn Jenner vi faccia gli auguri di compleanno? Basta pagare 2.500 dollari.
Anche nei casi meno gravi il legame parasociale può segnalare che qualcosa non va nelle relazioni reali del fan di una celebrità
Forse i legami parasociali evocano l’immagine di persone sole che si aggrappano alla vita di estranei per ottenere uno straccio di legame umano. Ma la solitudine e l’interazione parasociale non hanno una correlazione costante. Non ci sono prove che, per la maggior parte delle persone, i legami parasociali vadano oltre il livello superficiale. Non ho mai chiamato mia moglie “Farrah” per sbaglio. La maggior parte delle chiacchiere sulla vita privata delle celebrità sono, al massimo, banali.
Anche se non ho trovato statistiche precise sulla frequenza, gli psicologi documentano casi di relazioni parasociali che possono andare molto più in profondità, con conseguenze serie. Gli studiosi notano che i legami parasociali si sviluppano con diverse intensità: possono essere di tipo sociale o d’intrattenimento (per esempio, pettegolezzi su una celebrità); fortemente personali (con sentimenti intensi verso una celebrità); o borderline-patologici (comportamenti e fantasie incontrollabili). Ai suoi livelli più profondi, la relazione parasociale può essere pericolosa, come quando un ammiratore perde il contatto con la realtà e pedina una star, nell’illusione di avere un legame nella vita reale.
Ma anche nei casi meno gravi il legame parasociale può segnalare che qualcosa non va nelle relazioni reali di un fan. Può essere un sintomo di uno “stile di attaccamento” smodato, un concetto psicologico che è stato oggetto di grande attenzione da parte degli studiosi per molti anni. Decenni di ricerche hanno dimostrato che le persone più felici tendono a essere sicure nelle loro relazioni personali, il che significa che non sono né eccessivamente ansiose né evitano d’impegnarsi. L’attaccamento ansioso può portare alla gelosia, al sospetto o all’appiccicosità, mentre un attaccamento elusivo può portare una persona a offrire meno sostegno emotivo e intimità di quanto sia necessario per sostenere in maniera soddisfacente un legame. In generale, questo porta a relazioni insoddisfacenti e all’infelicità.
È facile capire perché queste relazioni possono essere un sostituto quando si fatica a creare legami nella vita reale
Nel 2021 due psicologi dell’università di York, in Canada, hanno scoperto che la formazione di legami parasociali è fortemente legata a questo attaccamento elusivo. In altre parole, le persone che tendono ad allontanare gli altri nella loro vita quotidiana sono più propense a relazionarsi con personaggi di fantasia, in particolare con quelli che sono anche emotivamente elusivi.
La ricerca non stabilisce un legame causale tra l’attaccamento elusivo e i legami emotivi con i personaggi di fantasia. Tuttavia, è facile capire come le relazioni parasociali possano essere un sostituto quando si fa fatica a creare legami nella vita reale. Questo potrebbe innescare un circolo vizioso nel quale l’attaccamento elusivo stimola il legame parasociale, che a sua volta porta a una diminuzione delle interazioni con la famiglia e gli amici della vita reale, poiché il fan consacra il suo tempo e le sue energie a un qualcuno che ignora la sua esistenza.
Il mio scopo non è quello di affermare che le interazioni parasociali siano sempre negative, o addirittura anormali. Voglio semmai suggerire che un forte legame parasociale potrebbe essere il segnale del fatto che state escludendo le persone reali che possono darvi l’amore di cui avete veramente bisogno. Un modo per affrontare questo problema è quello di prendere le distanze dai vostri amici fittizi, interrompendo così quel circolo vizioso e dandovi più spazio per cercare un legame personale. Valutate di fare due cose.
Prestare meno attenzione
Uno dei modi in cui leghiamo con gli altri passa dai dettagli personali della nostra vita. Potreste sentirvi molto più vicini a una collega, per esempio, dopo che vi avrà parlato della sua famiglia. Allo stesso modo le celebrità possono coltivare i legami parasociali dei loro fan concedendo l’accesso alla loro vita personale, spesso sui social network. Può essere difficile ricordare che tale accesso non stabilisce un’amicizia simmetrica basata sulla fiducia ma che anzi ha di solito lo scopo di catturare una maggior dose della vostra devozione unilaterale, a fini commerciali.
Ricordatevi che la vita privata di una celebrità non vi riguarda. Così come non sbircereste nelle finestre della casa di uno sconosciuto, non leggete la sua vita sulle riviste di gossip o sui suoi “feed” sui social network. Se vi sentite in dovere di fare di più, potreste anche istituire una moratoria sui discorsi sulla vita delle celebrità con gli amici.
Il coraggio di rompere
Se un legame parasociale occupa troppi pensieri e tempo, potreste smettere di consumare il lavoro di una celebrità (per esempio, smettere di guardare un programma televisivo). In altre parole, potete “rompere” formalmente con il vostro amico parasociale.
Potrebbe essere più difficile di quanto sembri. Gli studiosi hanno analizzato le rotture parasociali e hanno scoperto che richiedono attenzione e impegno, perché possono portare a sintomi di dolore e perdita. Fortunatamente questi sentimenti negativi tendono a non essere molto gravi. Alcuni studiosi, autori di un articolo sul Journal of Broadcasting & Electronic Media, hanno misurato l’angoscia provata dalle persone dopo i finali delle serie televisive che contenevano personaggi ai quali erano emotivamente legati, e hanno scoperto che l’esperienza era meno angosciante rispetto alla fine di una relazione nella vita reale e meno dolorosa di quanto le persone si aspettassero.
C’è un altro problema da affrontare: l’attaccamento elusivo che potrebbe aver alimentato il legame parasociale. Cambiare le proprie modalità d’attaccamento è un po’ più complesso che non seguire una celebrità su Instagram o decidere di non leggere un articolo sui personaggi di una serie televisiva.
Per cominciare, è bene forse approfondire i dati scientifici riguardanti la vostra modalità d’attaccamento, stabilendo se il vostro è effettivamente elusivo. Gli psicologi usano un test standard per valutare gli stili di attaccamento, che potete provare voi stessi. Conoscere semplicemente il proprio stile può essere di enorme aiuto, soprattutto se si è disposti a impegnarsi maggiormente, magari con l’aiuto di un terapeuta, per avviare processi di vicinanza sani con persone reali.
Se il vostro stile non è elusivo, i pericoli del legame parasociale sono probabilmente minori. Ma potreste comunque scoprire che, concentrandovi di più sui vostri legami nella vita reale, semplicemente non avrete più spazio nel vostro cuore per un amico immaginario.
(Traduzione di Federico Ferrone)
Questo articolo è uscito sul mensile statunitense The Atlantic.
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