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Un piano per i senzatetto in Brasile

Nella favela di Jacarezinho a Rio de Janeiro, 12 luglio 2023. (Mauro Pimentel, Afp)

Il problema di chi non ha una casa e vive per strada nelle città non è una novità per il Brasile. Ma in dieci anni il numero di senzatetto è decuplicato, passando da 22mila nel 2013 a 227mila quest’anno. Sono i dati resi pubblici dall’Ipea, un organo del governo brasiliano che si occupa di analisi economiche.

Per far fronte alla situazione il governo del presidente Lula da Silva l’11 dicembre ha annunciato il piano Ruas visíveis, strade visibili, con un investimento iniziale di 982 milioni di real (184 milioni di euro). Il leader brasiliano ha detto che la colpa della situazione è dello stato. La metà dei soldi sarà impiegata per l’alimentazione, con finanziamenti agli stati e ai municipi che gestiscono le mense popolari. Si formeranno inoltre almeno cinquemila professionisti della sanità per lavorare nelle strade.

Quasi la metà dei senzatetto spiega che ci è finita a causa di conflitti familiari, soprattutto di coppia. A questo si aggiungono la disoccupazione, la dipendenza dall’alcol e dalle droghe, il disagio mentale, l’insicurezza alimentare e la perdita della casa. La maggioranza delle persone finite per strada sono uomini, l’età media è di 41 anni e i neri sono più dei bianchi. Ci sono anche molti stranieri, venezuelani arrivati negli ultimi anni per scappare dalla crisi sociale, economica e politica del loro paese e africani provenienti dall’Angola.

La situazione è precipitata negli ultimi anni, con la crisi economica innescata dalla pandemia di covid-19. Ancora prima, la recessione degli anni tra il 2014 e il 2016 aveva provocato una crescita della disoccupazione e un aumento della povertà. Nello studio l’Ipea sottolinea che il numero dei senzatetto potrebbe essere di gran lunga superiore, visto che molti, per vergogna e pudore, nascondono alle autorità di vivere per strada.

Una parte importante dei soldi stanziati dal governo sarà investita per campagne contro la discriminazione dei senzatetto, per la creazione di punti di assistenza come lavanderie e bagni pubblici, per far partire corsi di alfabetizzazione e programmi per la regolarizzazione di chi non ha documenti.

Il piano vieta espressamente la cosiddetta architettura ostile, cioè l’uso di strutture e materiali per impedire a chi vive per la strada di dormire in alcuni luoghi. Purtroppo, fa notare El País, alla politica abitativa in senso stretto sono riservati pochi soldi: 3,7 milioni di real per inserire le persone senza dimora nei programmi sociali di alloggi popolari e per costruire 150 case in tutto il Brasile, dando priorità alle famiglie con bambini piccoli e alle donne in gravidanza.

Questo testo è tratto dalla newsletter Sudamericana.

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