Questo articolo è uscito nel numero 36 di Internazionale Kids.

Coltivare frutta e verdura in città fa bene all’ambiente e alle persone. Aiuta a conservare la biodiversità, evita il consumo di energia per trasportare i prodotti agricoli e crea dei giardini dov’è possibile incontrarsi e giocare all’aria aperta

Gli esseri umani coltivano le piante fin dagli inizi della civiltà. Lo sviluppo di questa attività, chiamata agricoltura, ha permesso alle popolazioni antiche di non doversi più spostare per cacciare e trovare da mangiare, quindi di vivere in villaggi più stabili. Tra i primi esempi di agricoltura urbana, cioè la coltivazione di frutta e ortaggi nelle città, ci sono i giardini pensili di Babilonia e i terreni sacri delle città greche.

I benefici del giardinaggio per la salute furono studiati più di duemila anni fa in Cina e i giardini arabi univano alla bellezza altre esperienze dei sensi, come i profumi e gli odori delle piante aromatiche, i colori dei fiori da ammirare e i suoni di uccelli e altri animali attratti dalle piante. Erano spesso dei luoghi in cui le persone andavano per il proprio benessere spirituale e mentale.

Nel Medioevo arrivarono gli orti: nei monasteri benedettini i monaci lavoravano e coltivavano la terra. Dalla fine del quattrocento nell’Europa del nord le ville delle famiglie più ricche avevano piante esotiche nelle loro serre tropicali. Durante la rivoluzione industriale anche gli operai cominciarono a dedicarsi al giardinaggio. Gli orti producevano da mangiare e un posto per riposarsi.

Gli orti urbani sono stati incoraggiati perfino durante i periodi di guerra, per fornire alle città frutta e verdura. Negli ultimi anni l’agricoltura urbana è diventata un simbolo di progresso. Si può dire che l’agricoltura ha contribuito alla crescita e allo sviluppo delle popolazioni urbane nel corso della storia dell’umanità.

Gli ecosistemi urbani sono sostenibili?
Innanzitutto, cos’è un ecosistema urbano? È l’insieme di tutti gli organismi viventi e non viventi dell’ambiente urbano e considera tutte le loro interazioni e connessioni. Un ecosistema sostenibile permette a più specie di vivere e interagire tra di loro. Oggi la metà delle persone nel mondo vive in zone urbane. Entro il 2050 due terzi della popolazione mondiale vivrà in città. Tutte queste persone avranno bisogno di nutrirsi ogni giorno! Spesso le persone in città mangiano cose prodotte altrove, di solito dagli agricoltori delle aree rurali.

Quando un ecosistema non ha tutti i suoi componenti essenziali, è considerato incompleto. Un ecosistema incompleto può avere un grande impatto ambientale. Per esempio, bisogna usare molta energia per trasportare i prodotti freschi nelle città e conservarli. Gli ecosistemi incompleti sono anche meno resilienti, cioè fanno più fatica a sopportare le situazioni di stress. Quando c’è una crisi improvvisa (come una pandemia o una guerra), in città le persone potrebbero avere difficoltà a trovare frutta e ortaggi freschi.

Internazionale Kids 36. La copertina è di Alena Skarina.

Nelle città densamente popolate l’ecosistema urbano è a rischio. Nelle aree urbane gran parte del suolo è spesso ricoperto di cemento o asfalto.

Questo fenomeno si chiama soil sealing (impermeabilizzazione del suolo) e può impedire all’acqua di essere assorbita dal terreno. Quando ci sono delle piogge intense, l’ impermeabilizzazione del suolo provoca allagamenti, perché l’acqua piovana non riesce a penetrare nel terreno.

Le città possono anche essere molto più calde delle zone rurali circostanti, a causa delle azioni degli esseri umani. Queste aree urbane calde sono chiamate “isole di calore urbano”. Immagina una città come un’isola di calore che galleggia nel mare fresco della campagna!

Quando nelle aree urbane si riducono gli spazi verdi e i parchi, anche la biodiversità è a rischio. Chi vive in città di solito non passa molto tempo a contatto con la natura. Anche per questo le piante in città hanno un ruolo molto importante per l’ecosistema.

L’agricoltura urbana può rendere le nostre città più sostenibili?
L’agricoltura urbana può essere utile per affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche delle città. Le piante migliorano il clima perché riducono il calore durante le stagioni calde e trattengono l’acqua durante le piogge intense, diminuendo il rischio di inondazioni. Gli orti e i parchi offrono anche un rifugio agli uccelli e agli insetti e contribuiscono a preservare la biodiversità.

Nelle città si producono molti rifiuti organici, per esempio residui alimentari, che possono essere trasformati in compost e usati negli orti urbani. I fondi di caffè, per esempio, possono essere raccolti da bar e ristoranti: sono ottimi per coltivare i funghi.

Anche la salute di cittadine e cittadini che coltivano un orto urbano migliora. Queste persone di solito hanno una dieta più varia e mangiano più frutta e verdura, che sono ricche di vitamine e minerali. Quando le persone si dedicano al giardinaggio urbano, aumenta il loro senso di appartenenza alla comunità. Possono incontrare i vicini e fare amicizia con altre persone.

L’agricoltura urbana può contribuire notevolmente alla sicurezza alimentare di una città, che è garantita quando tutta la popolazione ha da mangiare a sufficienza. Gli orti urbani potrebbero potenzialmente soddisfare il fabbisogno di frutta e verdura fresca di una città.

Oggi i progetti di agricoltura urbana sono in aumento in tutto il mondo e stanno creando nuovi posti di lavoro. Alcuni ristoranti usano solo prodotti locali. Altri esempi di successo sono gli orti scolastici e i laboratori di cucina che usano ingredienti coltivati in città. Le fattorie urbane sono luoghi dov’è possibile anche realizzare progressi tecnologici. Si possono coltivare piante all’interno di stanze chiuse usando la luce artificiale, come nel caso degli orti verticali.

Inoltre, in molte città del nordamerica sono ormai molto comuni gli orti e le serre sui tetti. Insomma, l’agricoltura in città è un modo per creare un ambiente più sostenibile e sano per la popolazione urbana mondiale in crescita.

(Traduzione di Claudia Menchi)

Questo articolo è uscito nel numero 36 di Internazionale Kids, il mensile di Internazionale per bambine e bambini. La versione originale, The important roles of urban agriculture, è stata pubblicata su Frontiers for young minds.

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