• Al 2 luglio, le morti causate dal covid-19 in tutto il mondo hanno superato i 3,9 milioni e i casi sono più di 182 milioni, riferiscono i dati della Johns Hopkins University, anche se entrambe le cifre potrebbero essere più alte. Secondo Our World In Data, il 23,5 per cento della popolazione mondiale ha ricevuto una dose di vaccino. Complessivamente le dosi iniettate sono tre miliardi, ma di queste solo lo 0,9 per cento è stato somministrato nei paesi in via di sviluppo.
  • Nell’Unione europea il 61 per cento degli adulti ha ricevuto una dose di vaccino e il 39 per cento è completamente vaccinato, secondo i dati diffusi dal Centro per il controllo e la prevenzione della malattia (Ecdc). Gli stati membri hanno ricevuto più di 433 milioni di dosi e ne sono state somministrate più di 365 milioni. Nella classifica delle somministrazioni delle prime dosi, in testa c’è il Belgio con il 76,2 per cento della popolazione adulta che ha ricevuto la prima dose, seguito da Finlandia e Malta (entrambi con il 71,6 per cento), Paesi Bassi (71,4), Ungheria (67,4), Danimarca (66,7) e Irlanda (66). Tra i paesi più popolosi l’Italia si attesta al 65,9 per cento, seguita dalla Germania (64,2) e da Francia e Spagna (entrambe con il 63,6). In fondo alla classifica dell’Ue c’è la Bulgaria con appena il 16,4 per cento della popolazione adulta che ha ricevuto la prima dose. Gli altri paesi sotto il 50 per cento sono Romania (30), Lettonia (35,8), Slovacchia (43,2), Croazia (43,7) e Slovenia (46,7).
  • Il 1 luglio la Corea del Sud ha registrato un picco di 826 casi giornalieri, il più alto degli ultimi sei mesi, probabilmente dovuto alla maggiore trasmissibilità della variante delta e alla ripresa delle attività fuori casa. Il governo ha deciso di prorogare al 7 luglio alcune restrizioni a Seoul, la capitale, e nelle aree limitrofe.
  • In Portogallo dal 3 luglio tornerà in vigore un coprifuoco notturno in 45 comuni, compresa la capitale Lisbona e la città di Porto. La misura riguarderà circa quattro milioni di persone( il 40 per cento della popolazione portoghese) ed è dovuta a un nuovo aumento delle infezioni, registrato anche nella regione dell’Algarve, popolare destinazione turistica, dove si registrano 319,8 casi ogni centomila abitanti, il dato più alto nell’Unione europea continentale.
  • In Spagna il 1 luglio sono stati registrati 12.345 nuovi contagi, il dato più alto dalla metà di aprile, dovuto in parte alla variante delta. I decessi sono stati otto. Nel paese il 38 per cento della popolazione è interamente vaccinato, e il 26 giugno è stato tolto l’obbligo di usare la mascherina all’aperto. Nelle ultime due settimane il dato dell’incidenza è salito a 134,3 casi ogni centomila abitanti.
  • Il responsabile per l’approvvigionamento vaccinale dell’Unione africana ha affermato che “non un singolo” vaccino contro il covid ha finora lasciato i siti di produzione dell’Unione europea diretto all’Africa. Strive Masiyiwa ha aggiunto che il meccanismo di distribuzione delle dosi destinate ai paesi poveri, Covax, a cui partecipa l’Organizzazione mondiale della sanità, ha omesso di dare informazioni cruciali, incluso il fatto che i donatori chiave non hanno rispettato gli impegni di finanziamento. Il Covax dovrebbe fornire 700 milioni di dosi ai paesi africani entro dicembre, ma finora il continente ha ricevuto solo 65 milioni di dosi, di cui 50 milioni dal Covax.
  • “La velocità e la portata della terza ondata africana non hanno precedenti”, ha affermato Matshidiso Moeti, direttore regionale dell’Oms per l’Africa. Il numero di infezioni è aumentato nel continente per sei settimane consecutive, salendo a quasi 202mila nella settimana conclusa il 27 giugno. I decessi sono aumentati del 15 per cento in 38 paesi africani arrivando a quasi tremila nello stesso periodo.
  • In Germania, la commissione vaccinale ha raccomandato a coloro che hanno ricevuto una prima dose del vaccino dell’AstraZeneca di terminare la vaccinazione con quello della Pfizer o della Moderna per una migliore protezione contro il covid-19. Secondo il comitato, gli studi dimostrano che la risposta immunitaria è “chiaramente superiore” quando una dose dell’AstraZeneca è combinata con un secondo vaccino a mRna.
  • Risalgono i casi nei 53 paesi europei monitorati dall’Organizzazione mondiale della sanità: nella settimana precedente il 1 luglio i contagi sono aumentati del 10 per cento dopo essere scesi per dieci settimane. La dirigente per le emergenze dell’Oms in europa, Katy Smallwood, ha dichiarato che la situazione è particolarmente preoccupante in Russia, dove si registra un numero di morti giornalieri in costante crescita. Tra la variante delta e “un aumento di incontri tra le persone, viaggi, raduni, allentamento delle restrizioni” le infezioni risalgono mentre il numero di vaccinazioni non è ancora abbastanza alto, ha dichiarato il direttore dell’agenzia per l’Europa, Hans Kluge, raccomandando di aumentare la sorveglianza durante gli eventi sportivi degli Europei di calcio, previsti per il 2, 3, 6 e 7 luglio, quando migliaia di persone assisteranno ai quarti di finale (a San Pietroburgo, Monaco di Baviera, Roma e Baku, in Azerbaigian), alle semifinali e alla finale che si terranno nello stadio londinese di Wembley.
  • Secondo Marco Cavaleri, direttore della strategia vaccinale dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema), i “dati che emergono dal mondo reale sembrano dire che due dosi di vaccino siano efficaci contro la variante delta” e che questa efficacia possa essere riscontrata nei quattro vaccini approvati dall’Unione europea contro tutti i tipi di variante, inclusa la delta.
  • Il 1 luglio, Israele, uno dei paesi con più abitanti vaccinati al mondo (l’85 per cento), ha registrato il numero di infezioni giornaliere più alto dalla metà di aprile, 307 nuovi casi dovuti alla diffusione della variante delta, ma nessuna risalita dei decessi. Il 58 per cento dei nuovi contagi è stato trovato tra persone non vaccinate, scrive Haaretz. Secondo il ministero della sanità, prosegue il giornale, i nuovi casi quotidiani potrebbero salire a mille nei prossimi dieci giorni. Nel paese è cominciata la vaccinazione per la fascia di età tra 12 e 15 anni. Data la risorgenza dei casi il governo ha rimandato al 1 agosto la riapertura degli ingressi ai turisti stranieri vaccinati e dopo aver tolto quasi ogni tipo di restrizione al livello locale sta valutando se reimporre l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi.
  • L’ampliamento dell’elenco ufficiale dei sintomi di covid-19 nel Regno Unito potrebbe aiutare a identificare più casi della malattia e ad aiutare le persone a capire quando autoisolarsi, secondo un articolo di un gruppo di ricercatori e specialisti di salute pubblica uscito sul British Medical Journal. La guida ufficiale del governo del Regno Unito consiglia alle persone di sottoporsi a un test molecolare se hanno uno qualsiasi di tre sintomi di covid-19: una temperatura elevata, una nuova tosse continua e una perdita o un cambiamento dell’olfatto o del gusto. Tuttavia, l’Organizzazione mondiale della sanità elenca 13 sintomi associati al covid-19, tra cui mal di gola e mal di testa. “La maggior parte della diffusione proviene da casi sintomatici nel periodo in cui si manifestano i sintomi e l’interruzione della trasmissione dipende dall’identificazione precoce e dall’isolamento degli individui contagiosi. La ristretta definizione di casi del Regno Unito limita quindi questo rilevamento, limitando l’efficacia del programma di test, traccia e isolamento “, hanno scritto i ricercatori.
  • Cancellando le restrizioni in un periodo in cui le infezioni sono in crescita il Regno Unito potrebbe “ripetere gli stessi errori dell’estate del 2020”, ha detto Stephen Reicher, consigliere sanitario del governo, ricordando che in quei mesi “i contagi non mai stati abbastanza bassi da poter tenere la malattia sotto controllo, e le infezioni sono risalite drasticamente in autunno quando le condizioni sono cambiate, con il tempo più freddo che ci ha riportato al chiuso, con la riapertura delle scuole e delle università e il ritorno nei luoghi di lavoro. Questa volta dovremmo far abbassare i contagi a un numero tale che non ci costringa a imporre nuove restrizioni”. Secondo i piani del governo il 19 luglio dovrebbero essere tolte tutte le ultime restrizioni
  • Secondo i dati sanitari ufficiali il numero di casi di variante delta nel paese è quadruplicato tra il 9 e il 30 giugno passando da 42.323 a 161.981.
  • Il numero ufficiale di decessi dovuti al covid-19 in India ha superato i quattrocentomila e i contagi registrati in totale sono 30,5 milioni, secondo i dati del ministero della sanità. Mentre ricercatori ed esperti ipotizzano che si tratti di cifre sottostimate, il governo, guidato dal partito induista del Bharatiya janata, afferma che tali ipotesi sono esagerate e ingannevoli. L’India ha 1,4 miliardi di abitanti.
  • Il Brasile ha registrato 65.163 nuovi contagi e 2.029 morti il 1 luglio. In totale in Brasile le infezioni sono state finora 18,6 milioni e i morti più di 520mila. Secondo un’inchiesta della Cnn basata su un rapporto dell’ong Vital strategies, nel paese sarebbero quasi tremila dall’inizio della pandemia i morti tra bambini e bambine sotto i dieci anni. Molti casi potrebbero non essere stati diagnosticati sia per mancanza di personale sanitario sia perché i sintomi del covid-19 potrebbero essere stati confusi con altre malattie pediatriche e neonatali con sintomi simili.
  • Il numero di arrivi di voli internazionali in Australia sarà dimezzato per tutti gli stati del paese, mettendo in grave difficoltà 34mila australiani bloccati ancora all’estero e che non riescono a rientrare, ha annunciato il primo ministro conservatore Scott Morrison, aggiungendo che servirà almeno un altro anno prima che il paese riesca a mettere in atto un piano di uscita dalla pandemia. Sarà orchestrato in quattro tappe, ma non ci sono ancora date specifiche e numeri esatti del minimo di ricoveri e di contagi necessari a riaprire il paese. Il premier è sotto attacco per i continui lockdown imposti nei vari stati e per una strategia vaccinale considerata confusa dal mondo sanitario.
  • Le autorità tunisine hanno imposto il 1 luglio un parziale confinamento nella capitale Tunisi e nella città settentrionale di Biserta nel tentativo di frenare la nuova ondata di contagi e morti per coronavirus: il 29 giugno sono stati registrati 5.921 nuovi casi e 116 decessi. Le feste, gli eventi sportivi e culturali e le preghiere pubbliche saranno vietati fino al 14 luglio anche nelle città costiere di Sousse e Monastir. Sarà in vigore un coprifuoco notturno dalle 20 fino alle 5, mentre bar e ristoranti potranno servire i clienti solo all’aperto o con prodotti da asporto. Molti ospedali tunisini sono ai limiti della capacità. Il paese ha dodici milioni di abitanti, ma i vaccini scarseggiano, e finora solo il 15 per cento della popolazione ha ricevuto una dose.

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