- In Italia il governo ha approvato un nuovo decreto legge il 7 ottobre che consente di portare al 100 per cento la capienza nei luoghi culturali e sportivi dove si potrà entrare solo esibendo il green pass (il documento che dimostra l’avvenuta vaccinazione o il possesso di un test risultato negativo o la recente guarigione dal coronavirus), ma dove di fatto non varrà più la norma che richiede un metro di distanza tra le persone. A partire dall’11 ottobre cinema, teatri e sale da concerto potranno riempire tutti i loro posti, eliminando l’attuale limite del 50 per cento. La capienza massima degli stadi sportivi sarà portata dal 35 al 60 per cento per gli impianti al coperto e dal 50 al 75 per cento per quelli all’aperto. I limiti saranno leggermente più severi per discoteche e locali notturni: 50 per cento al chiuso e 75 per cento all’aperto. Non ci saranno restrizioni sui musei, dove rimarranno in vigore solo le regole di distanziamento fisico e l’uso obbligatorio delle mascherine. Nelle sale da ballo, discoteche e locali assimilati la capienza non potrà essere superiore al 75 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 50 per cento al chiuso. Nei locali al chiuso deve essere garantita la presenza di impianti di aerazione senza ricircolo dell’aria. Si potrà ballare senza mascherina.
- In Italia, secondo i dati elaborati dalla fondazione Gimbe, i nuovi casi nella settimana dal 29 settembre al 5 ottobre sono stati 21.060 e i decessi 311; i nuovi positivi erano stati 45.251 dal 18 al 24 agosto con 345 decessi, e 5.306 dal 23 al 29 giugno con 220 decessi. Il 6 ottobre la popolazione completamente vaccinata era pari a 42.921.024 abitanti. Il 7 ottobre risultavano positive 87.173 persone secondo i dati del ministero della salute. Il documento settimanale di sorveglianza epidemiologica dell’Istituto superiore di sanità riporta che il 29 settembre 2021 risultavano 4.669.279 casi confermati di covid-19 e 130.259 decessi.
- L’Agence France-Press ha osservato i numeri sulla pandemia nell’intervallo tra il 27 settembre e il 3 ottobre, quando il numero settimanale di decessi per coronavirus in tutto il mondo è sceso a 53.245 con una media di 7.606 al giorno. La tendenza alla diminuzione, scrive l’agenzia, è cominciata alla fine di agosto, dopo un picco di circa diecimila morti al giorno. Il nuovo numero settimanale di morti è il più basso registrato dal 31 ottobre al 6 novembre 2020. Con quasi 81 dosi di vaccino anticovid somministrate ogni cento abitanti nel mondo, prosegue l’Afp, le autorità sperano che il calo non si interrompa, anche se permangono forti disparità tra le aree del mondo. Per ogni cento residenti del Nordamerica sono state somministrate 123 dosi. La cifra per l’Africa è di 11 dosi per cento persone, con metà dei paesi del continente che riescono a vaccinare completamente solo il 2 per cento della loro popolazione, secondo l’ufficio africano dell’Organizzazione mondiale della sanità. Da quando il virus è stato scoperto per la prima volta in Cina alla fine del 2019, circa 4,8 milioni di persone sono morte di covid-19 in tutto il mondo. Secondo l’Oms, tenendo conto dell’eccesso di mortalità direttamente e indirettamente collegato al covid-19, il vero bilancio complessivo della pandemia potrebbe essere da due a tre volte superiore ai dati ufficiali.
- La direttrice del Fondo monetario internazionale (Fmi), Kristalina Georgieva, ha dichiarato che l’economia mondiale è “bloccata” dalla pandemia, annunciando che l’Fmi ha tagliato le sue previsioni per la crescita globale del 2021. Georgieva ha spiegato che l’ostacolo più serio a una piena ripresa è il divario vaccinale tra paesi ricchi e poveri, e ha detto che l’economia globale potrebbe affrontare una perdita cumulativa di 5.300 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni a meno che non si ponga rimedio a questa profonda differenza.
- Nelle scuole pubbliche di New York è entrato in vigore il 4 ottobre l’obbligo di vaccinazione anticovid per insegnanti e personale scolastico. Il sindaco, Bill de Blasio, ha dichiarato che il 95 per cento dei circa 148mila dipendenti della scuola pubblica della città ha ricevuto almeno una dose di vaccino, il 96 per cento degli insegnanti e il 99 per cento dei presidi. Il sistema scolastico pubblico di New York, che conta più di un milione di studenti, è uno dei primi negli Stati Uniti a richiedere vaccinazioni per tutti i membri del personale. Un obbligo simile entrerà in vigore a Los Angeles il 15 ottobre.
- Negli Stati Uniti continuano le dimissioni o le richieste di prepensionamento del personale docente in coincidenza con la riapertura delle scuole e un aumento dei casi positivi tra alunni e studenti, duecentomila almeno segnalati dalla fine di agosto, scrive Michael Sainato su The Guardian. “La maggior parte dei casi risulta in aree dove non è obbligatorio l’uso delle mascherine a scuola e tra i bambini sotto i dodici anni che ancora non possono essere vaccinati. La carenza di insegnanti negli Stati Uniti era già grave prima della pandemia, in particolare nelle zone dove è alta la povertà, ed è peggiorata durante la pandemia”.
- Il 4 ottobre l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha dichiarato che le persone con un sistema immunitario debole possono ricevere una terza dose di un vaccino anticovid della Pfizer-BionTech o della Moderna almeno 28 giorni dopo la seconda, ma ha lasciato agli stati membri la decisione riguardo alla somministrazione della terza dose per una popolazione più ampia, tra i diciotto e i 55 anni. La dichiarazione arriva dopo che diversi stati dell’Unione europea hanno lanciato le proprie campagne di richiamo, ognuna con specifici requisiti di idoneità (qui cosa prevede il piano per l’Italia). L’Ue si unisce a Stati Uniti, Regno Unito e Israele, dove le autorità di regolamentazione hanno approvato l’uso di una terza dose della Pfizer, sebbene non vi sia consenso tra gli scienziati su quanto debba essere ampia la platea su cui usarla. Israele li usa su tutta la popolazione e dal 7 ottobre è necessario il terzo richiamo per poter usare il green pass nel paese.
- L’Organizzazione mondiale della sanità ha criticato i paesi più ricchi per aver fatto scorta di vaccini contro il covid-19 per campagne di richiamo sulla generalità della popolazione, mentre i paesi più poveri stanno lottando ancora per distribuire le prime dosi.
- Nel Regno Unito aumentano gli appelli alla vaccinazione dei più giovani, dopo la morte per il covid-19 di una ragazza di 15 anni in salute. La campagna di vaccinazione cominciata il 20 settembre per chi ha tra i dodici e i 15 anni si sta rivelando più complicata del previsto perché avviene tramite le scuole e sconta la carenza di personale infermieristico da inviare negli istituti. Helen Salisbury, componente del comitato di consulenza scientifica del governo, ha sottolineato che “rimandare gli alunni a scuola senza mascherine, senza piani di ventilazione extra e senza politiche di isolamento o distanziamento è stata la ricetta perfetta per garantire che fossero esposti al virus. Non capisco perché non ce la stiamo facendo a vaccinarli. È urgente per proteggere i ragazzi, le loro famiglie e la loro istruzione. Dovevamo cominciare l’estate scorsa”.
- Nadhim Zahawi, il ministro per l’istruzione del Regno Unito, ha ammesso il 7 ottobre di non avere idea di quanti giovani tra i 12 e i 15 anni nel paese abbiano ricevuto la vaccinazione. Le prime cifre suggeriscono che il governo abbia poche speranze di raggiungere l’obiettivo di vaccinarli tutti entro la fine di ottobre.
- La Nuova Zelanda cancellerà gradualmente la sua politica di “zero contagi” adottata nonostante i livelli decisamente bassi di casi (4.527 infezioni totali con meno di 30 decessi) e basata su lockdown imposti anche con un solo caso e un rigido isolamento internazionale. La premier Jacinta Ardern il 4 ottobre ha affermato che l’arrivo dei vaccini permetterà la transizione verso una nuova politica basata su tre pilastri strategici: “I casi continueranno, quindi vogliamo continuare a controllare il virus, debellare i casi e prevenire i ricoveri. I vaccini ci daranno più opzioni su come farlo”.
- Stando a un articolo del quotidiano [The Guardian](http://A spokesperson for the Department of Health and Social Care stressed MERS differed from SARS-CoV-2, which causes Covid-19, and said Exercise Alice “was not a coronavirus pandemic preparedness exercise”.), l’indagine sulla gestione della pandemia, che il governo britannico ha promesso di cominciare nella primavera del 2022, probabilmente dovrà tener conto del documento Exercice Alice che contiene la simulazione di una diffusione di coronavirus della mers (sindome respiratoria del Medio Oriente) stilato nel 2016 per conto delle autorità sanitarie nazionali riguardo alla preparazione del paese sul piano della formazione del personale, dispositivi di protezione, tracciamento dei contatti, uso delle mascherine e controllo di arrivi e partenze internazionali. Il documento è stato reso noto il 7 ottobre dopo la richiesta del dottor Moosa Qureshi. Un portavoce del ministero della salute ha spiegato che “la mers è differente dal sars-cov-2 e che Exercise Alice non simulava il livello di preparazione per rispondere a una pandemia”.
- Il Senegal esce lentamente dalla terza ondata della pandemia che ha colpito duramente il paese africano nei mesi estivi. Il 6 ottobre sono stati registrati dieci casi positivi e due decessi, portando il totale dall’inizio a 73.816 contagi (di cui ventimila solo a luglio), con 71.901 persone guarite e 1.862 decessi (250 solo a luglio). Durante la campagna di vaccinazione, cominciata il 2 febbraio, sono state somministrate 1,8 milioni di dosi. Tuttavia il paese rimane lontano dall’obiettivo dell’Oms di vaccinare almeno il 40 per cento della popolazione entro l’anno.
- In Russia l’8 ottobre ci sono stati 936 decessi per covid-19, il numero più alto degli ultimi mesi; lo stesso giorno i nuovi contagi sono leggermente scesi da 27.550 a 27.246. L’alto numero di nuovi casi e decessi ha spinto il 4 ottobre il Cremlino, tramite il portavoce Dmitry Peskov, a lanciare un appello alla popolazione perché si vaccini. Il primo ministro Mishustin ha criticato la lentezza delle somministrazioni. Chi non si vaccina in Russia spesso spiega di avere paura dei nuovi farmaci e sfiducia nelle autorità sanitarie. Per quanto riguarda il vaccino nazionale Sputnik V, nel mese di ottobre dovrebbe arrivare una delegazione dell’Organizzazione mondiale della sanità con l’obiettivo di valutare la richiesta di approvarne l’uso.
- La Thailandia ha cominciato il 4 ottobre la vaccinazione nella fascia di età tra i 12 e i 18 anni in vista della riapertura delle scuole che dovrebbe avvenire a novembre. Al livello nazionale hanno prenotato la vaccinazione circa 3,6 milioni di giovani sui cinque milioni di studenti idonei.
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