- Dall’inizio della pandemia sono stati registrati a livello globale 239.724.010 casi positivi e i decessi sono stati 4.884.145, secondo i dati della Johns Hopkins university. I conteggi di Our world in data ci dicono che finora nel mondo il 47,3 per cento della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro il covid-19, ma solo il 2,7 per cento degli abitanti dei paesi poveri ha ricevuto almeno una dose. Sul quotidiano spagnolo El País Rosa Furneaux e Olivia Goldhill raccontano cosa non ha funzionato nel meccanismo di fornitura internazionale dei vaccini Covax, promosso dall’Organizzazione mondiale della sanità.
- Il comitato di esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità sulle vaccinazioni (Sage) ha dato il via libera alla somministrazione combinata dei vaccini anticovid e antinfluenzali.
- La casa farmaceutica statunitense Merck ha presentato alla Food and drug administration la richiesta di autorizzazione all’uso d’emergenza della sua pillola contro il covid 19. Merck e il suo partner Ridgeback Biotherapeutic hanno affermato di aver chiesto specificamente all’agenzia di concedere l’uso di emergenza per gli adulti con covid da lieve a moderato e che sono a rischio di malattia grave o ricovero in ospedale.
- La pandemia ha approfondito il divario (già raddoppiato dall’inizio degli anni duemila) nell’aspettativa di vita tra le persone più ricche e quelle più povere nel Regno Unito, secondo un’analisi del quotidiano The Guardian su dati forniti dal King’s fund. I nuovi dati seguono un rapporto di un gruppo di medici, statistici e dirigenti del servizio sanitario nazionale (Nhs), secondo cui l’aspettativa di vita maschile e femminile è diminuita rispettivamente di 1,3 anni e 0,9 anni nel 2020 a causa della pandemia.
- Secondo i dati dell’Nhs, le donne incinte non vaccinate sono una su sei dei pazienti più gravemente malati di covid-19.
- “Da quest’estate il Regno Unito ha deciso di ‘vivere con il virus’, e i casi ora sono esplosi. Il premier Johnson ha difeso la fine di tutte le restrizioni sanitarie, ma questa libertà ha un prezzo: il 13 ottobre i nuovi contagi sono stati 42.776, il numero più alto da tre mesi”, scrive Cécile Ducourtieux, corrispondente da Londra per Le Monde.
- Il presidente del Partito conservatore, Oliver Dowden, si è detto “molto dispiaciuto” e ha ammesso che “non abbiamo fatto tutto bene”, dopo che un’importante indagine di due commissioni parlamentari (guidate da due ex ministri conservatori) ha bocciato come il peggior fallimento nella storia sanitaria del paese l’approccio “fatalistico” del governo adottato nei primi mesi della pandemia (segnato da ritardi nelle misure di sicurezza e dall’enfasi sull’immunità di gregge naturale) indicandolo come responsabile di migliaia di morti evitabili.
- Il capo del governo del Galles, Mark Drakeford, prevede che nella sua regione resterà in vigore fino ai primi mesi del 2022 l’obbligo dell’uso delle mascherine e del pass sanitario per entrare nei locali pubblici, e che si continuerà a lavorare da remoto quando possibile.
- La Russia sospenderà temporaneamente le prove dei motori a razzo in uno degli impianti di produzione spaziale del paese per risparmiare le forniture di ossigeno per i pazienti malati di covid-19. Il 15 ottobre sono stati registrati 32.196 nuovi contagi e 999 decessi. Il ministro della sanità Mikhail Murashko ha invitato i medici in autoisolamento o in pensione a causa della pandemia a farsi vaccinare e a tornare al lavoro.
- Dall’11 ottobre in Germania i tamponi rapidi antigenici per chi ha più di dodici anni diventeranno a pagamento: il governo spera così di aumentare il tasso di vaccinazione. Finora ha ricevuto la vaccinazione completa il 65 per cento della popolazione. I test rimarranno gratuiti per i bambini sotto ai 12 anni e per coloro a cui è sconsigliata l’assunzione del vaccino per motivi medici.
- In Nuova Zelanda si teme una nuova ondata di contagi ora che il paese della politica “zero casi” allenta progressivamente le misure di contenimento: il 15 ottobre sono stati registrati 683 nuovi casi. La leader del partito Maori, Debbie Ngarewa-Packer, ha sottolineato che le nuove aperture colpirebbero come un “genocidio moderno” la comunità maori, in cui i tassi di vaccinazione sono ancora troppo bassi e per la quale il pericolo di contagio è superiore di due volte e mezzo rispetto al resto della popolazione, secondo le analisi del centro di ricerca Te Pūnaha Matatini.
- Anche in Australia il popolo aborigeno è stato colpito due volte più del resto della popolazione, ha dichiarato davanti al senato la direttrice dell’organo di controllo sanitario della comunità aborigena, Pat Turner, in particolare a causa della diffusione della variante delta. Solo il 42,3 per cento della popolazione aborigena ha ricevuto entrambe le dosi di vaccino contro il 64,4 per cento dell’insieme della popolazione di età superiore ai 16 anni.
- L’11 ottobre è terminato, dopo quindici settimane, il lockdown a Sydney, in Australia. Il 72,8 per cento delle persone di età pari o superiore a 16 anni è completamente vaccinato nel New South Wales.
- Uno studio, non ancora sottoposto a revisione paritaria, compiuto in Francia dal dicembre 2020 dal centro pubblico farmacoepidemiologia Epi-Phare su 22 milioni di persone sopra i 50 anni (undici milioni vaccinate e undici milioni non vaccinate) ha rilevato che la vaccinazione è altamente efficace (fino al 90 per cento) nel prevenire casi gravi di covid-19 e i decessi, ma non l’infezione. La vaccinazione sembra quasi altrettanto efficace contro la variante delta, con l’84 per cento di protezione per le persone di età pari o superiore a 75 anni e il 92 per cento per le persone di età compresa tra 50 e 75 anni. Quest’ultima stima tuttavia si basa solo sui dati di un mese, dato che la variante delta in Francia è diventata dominante a giugno. “Servirebbe un aggiornamento con i dati di agosto e settembre”, ha dichiarato il direttore di Epi-Phare, l’epidemiologo Mahmoud Zureik.
- Una ricerca svolta nel Regno Unito nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale Addenbrooke di Cambridge e affollato di pazienti covid-19 ha confermato che i filtri dell’aria Hepa su dispositivi portatili rimuovono efficacemente le particelle di sars-cov-2. La ricerca deve ancora essere sottoposta a revisione paritaria.
- Negli Stati Uniti aumentano le dimissione tra il personale infermieristico, ma crescono anche le domande di ammissione nelle scuole per infermieri, scrive il Guardian, perché secondo i docenti i giovani stanno cogliendo le opportunità e le sfide poste dalla pandemia.
- In Corea del Sud dal 18 ottobre si potranno incontrare fino a quattro persone vaccinate e si allungheranno gli orari di apertura di ristoranti, caffè e cinema; si potrà assistere a eventi sportivi all’aperto se il 30 per cento di tutti gli spettatori è completamente vaccinato. L’obiettivo del governo è di portare il paese a “convivere con il virus”, scrive la Reuters.
- In Africa sei nuovi contagi su sette restano fuori dai conteggi, cioè il livello di infezione stimato del continente potrebbe essere di 59 milioni di persone, secondo un nuovo studio dell’Organizzazione mondiale della sanità.
- In Italia il 15 ottobre è entrato in vigore l’obbligo del green pass da esibire nei luoghi di lavoro, pubblici e privati, per lavoro dipendente o autonomo (qui l’approfondimento). L’obbligo sta mettendo in difficoltà gli approvvigionamenti nei porti e gli autotrasportatori. Il 9 ottobre una manifestazione contro il green pass a cui hanno partecipato esponenti dell’estrema destra neofascista è finita con la devastazione della sede nazionale del sindacato Cgil.
- Il quotidiano la Repubblica riporta la bozza delle linee guida nel caso di contagi in classe, che prevede un insieme di sorveglianza e tamponi ed è stata stilata in collaborazione dal ministero della salute, dell’istruzione, dall’Istituto superiore di sanità e dalle regioni. Se in classe si è entrati in contatto con un contagio, gli studenti della scuola primaria e secondaria, se negativi al tampone, potranno rientrare in classe senza andare in quarantena. Nel caso di due persone positive, chi è vaccinato o è stato malato negli ultimi sei mesi rientra in classe ma fa un nuovo tampone cinque giorni dopo il primo; chi non è vaccinato resta a casa e segue le lezioni a distanza. Con tre persone positive scatta la quarantena per tutta la classe. Stesso percorso (sorveglianza e tampone il primo e quinto giorno) per personale docente e scolastico. Nelle scuole materne e negli asili nido, per i bambini di età inferiore ai sei anni, scatta l’isolamento della classe se il covid infetta anche un solo alunno o altro operatore dei servizi educativi per l’infanzia. La bozza passa ora al vaglio delle regione.
- L’Organizzazione mondiale della sanità ha annunciato la creazione del Gruppo di consulenza scientifica sulle origini dei nuovi patogeni (Sago), 26 esperti che riproveranno, tra le altre cose, a indagare sulle origini del sars-cov-2 e si concentreranno sulle misure da adottare per evitare nuove pandemie.
- In Francia il governo intende chiedere al parlamento di estendere fino al luglio 2022 lo stato di emergenza sanitario (che include l’uso del pass sanitario), la cui fine è prevista per il 15 novembre 2021. Nel paese ad aprile si svolgeranno le elezioni presidenziali.
- Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità la pandemia ha fatto aumentare i casi di tubercolosi nel mondo da 2,9 milioni del 2019 ai 4,1 milioni attualmente stimati ma non diagnosticati o ufficialmente dichiarati.
- Un sondaggio condotto dalla rivista scientifica Nature su oltre 300 scienziati e scienziate che hanno parlato pubblicamente del covid-19 ha riscontrato che in tanti hanno subìto abusi e molestie. Negli Stati Uniti, il consigliere medico capo della Casa Bianca Anthony Fauci ha bisogno di guardie del corpo perché ha ricevuto delle minacce di morte; il virologo belga Marc Van Ranst e la sua famiglia sono stati portati in una casa sicura quando un cecchino militare ha minacciato di prendere di mira i virologi. Il sondaggio di Nature suggerisce che anche se i ricercatori cercano di affrontare con serenità la situazione, le minacce e gli insulti potrebbero già aver causato un drastico rallentamento della divulgazione scientifica e della disponibilità a parlare con i mezzi d’informazione.
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