• Dall’inizio della pandemia di nuovo coronavirus sono stati registrati 256.279.320 contagi, i decessi sono stati 5.136.072, secondo i dati della Johns Hopkins University. Nel mondo risulta vaccinato con almeno una dose contro il covid-19 il 52,6 per cento della popolazione, ma solo il 5 per cento della popolazione dei paesi poveri ha ricevuto almeno una dose di vaccino.
  • In Italia dal 22 novembre potrà avere il richiamo del vaccino chi ha più di 40 anni. Il governo sta studiando nuove misure sul green pass: una validità ridotta da 12 a nove mesi, vista la diminuzione dell’efficacia dei vaccini dopo circa sei mesi, e l’ipotesi dell’obbligo del richiamo per il personale sanitario. Intanto diventa più rumoroso il fronte dei sostenitori del “doppio binario” se si dovesse ritornare alle zone gialle o arancioni: un green pass ottenuto solo con vaccinazione o guarigione e che consentirebbe l’ingresso a cinema, teatri, musei e altri luoghi ricreativi, e uno ottenuto con il tampone negativo che consentirebbe l’ingresso nei luoghi di lavoro ma non in quelli pubblici. Un sistema, simile a quello adottato in Germania e Austria, che si avvicinerebbe molto all’obbligo vaccinale. Dopo il 15 ottobre, quando è entrato in vigore l’obbligo di esibire il green pass nei luoghi di lavoro, l’aumento dei tamponi effettuati per avere la certificazione aveva permesso di far emergere circa seimila casi in più di quelli attesi. Il 19 novembre in Italia ci sono stati 10.544 nuovi casi e 48 decessi.
  • L’uso delle mascherine, il distanziamento fisico, il lavaggio delle mani e altre misure non farmaceutiche fanno diminuire la possibilità di contagio del 53 per cento quando unite ai vaccini, afferma una meta-analisi delle ricerche svolte finora e pubblicata dal British Medical Journal.
  • In Austria dal 21 novembre tornerà in vigore un lockdown nazionale di almeno dieci giorni, che potrà essere rivalutato in base all’andamento dei contagi. Il governo ha annunciato che intende rendere obbligatorie le vaccinazioni dal 1 febbraio 2022. Dal 12 dicembre il lockdown sarà applicato solo per chi non è vaccinato. Nel paese il green pass funziona secondo il sistema del “2g” (persona geimpft, vaccinata, o genesen, guarita) che permette l’accesso agli eventi pubblici. Per entrare al lavoro è previsto anche l’uso del tampone. Il 15 novembre il governo aveva già imposto un lockdown per le persone non vaccinate, impedendo l’accesso ai luoghi pubblici. Nella settimana precedente il 18 novembre i nuovi casi giornalieri sono stati in media più di dodicimila, e i decessi sono stati in media 43. Risulta vaccinato circa il 65 per cento della popolazione dai dodici anni in su.
  • Il 18 novembre in Germania il governo uscente e quello entrante hanno approvato un insieme di nuove misure di contenimento dei contagi, che poi saranno applicate autonomamente dalle regioni in base ai loro numeri di ospedalizzazioni (il livello di allerta di tre ricoveri ogni centomila abitanti è stato raggiunto in tutte e sedici): è stato deciso di non prorogare lo stato di “situazione epidemica di preoccupazione nazionale” (che ha concesso al governo poteri speciali) oltre il 25 novembre; si userà il green pass “3g” (geimpft, genesen, getestet, persone vaccinate, guarite, con tampone negativo) per entrare nei luoghi di lavoro e sui trasporti pubblici; è stata reintrodotta la raccomandazione di lavorare da casa, tolta a luglio; sarà obbligatorio mostrare un tampone negativo per entrare nei luoghi di lavoro e nelle case di cura a prescindere dalla vaccinazione; saranno inasprite le misure per chi si procura falsi certificati sanitari; saranno estesi fino al 2022 i permessi dal lavoro retribuiti aggiuntivi per malattia dei figli minori di dodici anni ( con clausole speciali per le disabilità). I nuovi casi il 19 novembre sono stati 52.970 con 201 decessi. Attualmente in tutte le regioni tedesche ci sono tre persone ricoverate per covid ogni centomila persone: le regioni dunque si preparano ad adottare i sistemi del green pass 3g, o del 2g secondo cui solo la persona vaccinata o guarita può avere accesso ai luoghi pubblici. Se lo stato di allerta salisse, può essere applicato il sistema 2g plus, che prevede misure di incontro più restrittive sull’uso delle mascherine o del numero di persone ammesse in un locale chiuso.
  • Secondo il ministro della salute tedesco ad interim, Jens Spahn, il covid-19 ha aumentato la dipendenza economica della Germania, e dell’Europa, dalla Cina. Durante una conferenza economica organizzata dal quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung ha affermato che il suo paese, per esempio, ormai dipende da Pechino per l’importazione di mascherine e dispositivi medici. Secondo il ministro, varrebbe la pena discutere tutto questo in un vertice economico per tracciare strategie e per rendere Europa e Germania più indipendenti e favorire l’importazione da altri paesi.
  • Nella Repubblica Ceca e in Slovacchia le persone non vaccinate dal 22 novembre non potranno accedere a eventi e servizi pubblici, e i test negativi al covid-19 non saranno validi come certificazione per l’accesso, mentre basteranno per entrare nei luoghi di lavoro. I nuovi casi positivi il 18 novembre in Repubblica Ceca sono stati più di 14mila, con 60 decessi, il tasso di vaccinazione è al 58,2 per cento della popolazione sopra i dodici anni. In Slovacchia risulta vaccinato il 42,7 per cento della popolazione sopra i cinque anni, il 18 novembre i nuovi casi sono stati 8.756, con 38 decessi.
  • I Paesi Bassi sono a corto di test per il covid-19, mentre nel paese i nuovi casi giornalieri il 18 novembre hanno superato i 23mila. Sono i numeri più alti dall’inizio della pandemia, e hanno colto di sorpresa le autorità sanitarie. Nel paese il 72,3 per cento della popolazione sopra i dodici anni è vaccinato. Ma l’aumento dei casi e dei ricoveri ospedalieri è conseguenza dell’allentamento delle restrizioni di settembre. All’inizio del mese, il governo ha reintrodotto l’uso obbligatorio delle mascherine nei negozi e dal 13 novembre nel paese è tornato in vigore un lockdown parziale, con misure come la chiusura di bar e ristoranti alle otto di sera.
  • La Svezia vuole introdurre un pass che attesti la vaccinazione per accedere agli eventi al chiuso a cui partecipano più di cento persone. La misura, se varata, entrerà in vigore dal 1 dicembre, ed è la prima di questo genere proposta dal governo. Le autorità temono che nelle prossime settimane aumentino i contagi. Anche se la Svezia non ha registrato una impennata simile ad altri paesi europei, “non siamo isolati”, ha detto la ministra per la salute Lena Hallengren. “Dobbiamo essere in grado di usare i certificati di vaccinazione” per evitare il picco di contagi previsto dalle autorità sanitarie per metà dicembre. Nel paese, circa l’85 per cento della popolazione sopra i 16 anni ha ricevuto una dose di vaccino e all’82 per cento sono state somministrate due o più dosi. E la paura che i contagi possano aumentare ha spinto l’agenzia per la salute pubblica a fare marcia indietro sulla precedente raccomandazione di non effettuare test per il covid-19 se si è completamente vaccinati, pur presentando i sintomi. La decisione, annunciata a fine ottobre, ha provocato un rapido calo nella percentuale di test effettuati, scesi al 35 per cento. La Svezia ha scelto di non imporre lockdown e si è basata principalmente su misure volontarie volte al distanziamento sociale. Ha avuto più decessi dei vicini paesi nordici, ma inferiori rispetto alla maggior parte dei paesi europei che hanno scelto lockdown stringenti. Nella settimana finita il 18 novembre i nuovi casi giornalieri sono stati in media 868, con una media di quattro morti al giorno.
  • Le Filippine hanno approvato l’uso d’emergenza del vaccino anticovid dell’azienda statunitense Novavax, azienda statunitense che opera nel campo delle biotecnologie. Il direttore dell’agenzia per il controllo dei farmaci delle Filippine, Rolando Enrique Domingo, ha detto che è il nono vaccino approvato nel paese del sudest asiatico. Il Covovax sarà prodotto dall’azienda indiana Serum institute e sarà disponibile per le persone dai 18 anni in su. La somministrazione avverrà in due dosi a distanza di almeno 21 giorni, ha spiegato Domingo. Il vaccino di Novavax è diverso dagli altri già somministrati perché usa le proteine dell’agente patogeno per stimolare la risposta del sistema immunitario. Negli studi clinici la sua efficacia è risultata dell’89,7 per cento. All’inizio di novembre ha ricevuto la prima autorizzazione per l’uso d’emergenza in Indonesia e adesso ha presentato la domanda di approvazione in Canada ed Europa. La valutazione da parte dell’agenzia europea del farmaco (Ema) potrebbe essere rilasciata entro poche settimane se i dati presentati saranno sufficientemente solidi e completi per dimostrarne la sicurezza. L’Ema ha già esaminato una parte sostanziale dei dati sul vaccino nell’ambito di una revisione continua.
  • Misure di anticontagio sempre più strette a Pechino, in Cina, in vista delle Olimpiadi invernali che si svolgeranno nella capitale cinese dal 4 febbraio 2022. I voli interni sono stati limitati o cancellati nelle aree più a rischio, mentre a tutti i visitatori sarà richiesto il risultato negativo a un test effettuato 48 ore prima della partenza. Le nuove restrizioni includono anche rigidi controlli sulle persone che lavorano nel settore delle importazioni di prodotti surgelati, che saranno testate ogni tre giorni. Le autorità sanitarie cinesi sostengono che c’è il rischio di contrarre il covid-19 da prodotti surgelati e che i recenti contagi sono avvenuti in questo modo. A meno di cento giorni dall’inizio dei giochi, la Cina continua quindi la sua strategia per raggiungere i zero contagi. I nuovi casi giornalieri registrati sono tra i più bassi al mondo, ma nessuno spettatore proveniente dall’esterno della Cina continentale potrà assistere ai giochi. Mentre i 2.900 atleti, che saranno testati ogni giorno, dovranno aver completato il ciclo vaccinale o sottoporsi a una quarantena di 21 giorni.
  • L’aumento dei casi di covid-19 in Corea del Sud preoccupa le autorità vista la decisione delle ultime settimane di allentare le restrizioni per favorire la ripresa economica del paese. Secondo l’agenzia per la prevenzione e il controllo delle malattie (Kcdc) , il 17 novembre i nuovi casi sono stati 3.187 arrivando ai livelli di settembre. Il bilancio delle vittime è ora di 3.137, dopo che sono stati segnalati altri 21 decessi. Nonostante la grande diffusione della variante delta nel paese, il governo sperava che i vaccini avrebbero tenuto sotto controllo i numeri dei ricoveri e dei decessi. Ma il numero dei malati in condizioni gravi o critiche sta raggiungendo il limite di 500, il numero massimo di pazienti gestibili dal sistema sanitario. A essere maggiormente colpiti sono gli anziani, tra i quali il tasso di vaccinati è molto basso, e i pazienti nelle case di cura. Per questo, i funzionari sudcoreani stanno spingendo per accelerare la campagna di vaccinazione. La Kcdc ha annunciato che il tempo di attesa per ricevere la terza dose per gli over 60 anni e per chi vive o lavora in case di cura e altre strutture vulnerabili verrà ridotto da sei a quattro mesi. Mentre per gli over 50 a cinque mesi.
  • In Israele il ministero della sanità il 14 novembre ha autorizzato la somministrazione del vaccino contro il covid-19 nella fascia di età tra i 5 e gli 11 anni. La decisione è stata presa due settimane dopo il via libera negli Stati Uniti. Le dosi di vaccino fornite dalla Pfizer-Biontech arriveranno nei prossimi giorni e la campagna di vaccinazione dovrebbe partire subito dopo.
  • “Gruppi di operatori sanitari e volontari di organizzazioni umanitarie stanno vaccinando migliaia di marinai in più di duecento porti in tutto il mondo, assicurando protezione dal covid-19 a una categoria di lavoratori finora largamente trascurata dalle autorità”, scrive il Wall Street Journal. “Dopo l’esplosione della pandemia e le conseguenti restrizioni decise dai governi, molti marinai sono stati costretti a restare sulle navi per lungo tempo, senza poter vedere le loro famiglie e gli amici. Come spiega Jason Zuidema, direttore dell’ong North american maritime ministry association, non è stato facile convincere le autorità ad aiutare i marinai, perché spesso sono stranieri, e i vari paesi davano la precedenza ai loro cittadini. Secondo l’International chamber of shipping, la principale organizzazione marittima mondiale, più della metà degli 1,7 milioni di marinai proviene da paesi in via di sviluppo ed emergenti, come le Filippine, l’Indonesia e l’India”, scrive Alessandro Lubello nella sua newsletter Economica su Internazionale.
  • Chi viaggia dal Regno Unito all’estero potrà esibire il certificato di richiamo del vaccino. La misura servirà per destinazioni come Israele, Croazia e Austria, dove esiste un limite di tempo alla validità delle vaccinazioni che permette di evitare la quarantena all’arrivo. Nel Regno Unito il richiamo è stato somministrato a più di dodici milioni di persone. Dal 15 novembre è disponibile per le persone sopra i 40 anni e la seconda dose è stata raccomandata tra i 16 e i 17 anni. Per la fascia d’eta 12-15 anni è prevista solo una dose (a meno di essere soggetti fragili).
  • I ministri nel Regno Unito non erano “pienamente preparati” agli “impatti ad ampio raggio” che il covid-19 ha avuto sulla società, sull’economia e sui servizi pubblici essenziali nel paese e non disponevano di piani dettagliati su protezioni sanitarie, programmi di sostegno al lavoro e interruzione della scuola. Alcune indicazioni uscite da “precedenti esercizi di simulazione” che avrebbero potuto aiutare a prepararsi nel caso di una pandemia non sono state “completamente attuate”, secondo il National audit office (Nao), l’organismo parlamentare indipendente incaricato di monitorare le amministrazioni pubbliche britanniche, sottolinenando che buona parte delle risorse in questi ultimi anni sono state destinate ai lavori della Brexit, e sottratte a importanti settori di prevenzione sanitaria.
  • Secondo il ministero dell’interno britannico gli estremisti di destra stanno usando le controversie sul covid e i giochi online per reclutare giovani: i dati mostrano che metà dei casi più gravi di sospetta radicalizzazione segnalati da scuole e college ora coinvolgono attività di estrema destra.
  • La Francia non imporrà lockdown mirati alle persone non vaccinate, ha detto il presidente Emmanuel Macron, perché il green pass attualmente in vigore per accedere nei luoghi pubblici, nei trasporti, in ospedali, case di cura e in alcuni luoghi di lavoro sta permettendo di contenere i contagi. Il 17 novembre il paese ha registrato 20.366 nuovi casi, il tasso di vaccinazione sopra i dodici anni è del 74,9 per cento.
  • “Le violazioni dell’etica medica e dei diritti umani commesse in una sperimentazione di un farmaco sperimentale propagandato dal presidente Jair Bolsonaro come cura per il covid-19 sono state le peggiori nella storia del Brasile”, afferma un rapporto del 15 ottobre del consiglio nazionale della sanità (Cns). La sperimentazione clinica sulla proxalutamide “ha violato quasi l’intero protocollo” e potrebbe aver contribuito alla morte di ben 200 persone, secondo il Cns, che sovrintende alla ricerca clinica in Brasile. “Alcune di queste persone non erano adeguatamente informate dei rischi che stavano correndo nel processo, e alcune non sapevano che stavano prendendo parte a una sperimentazione”, scrive il British Medical Journal.
  • Tre leopardi delle nevi sono morti per complicazioni dovute al covid-19 allo zoo per bambini Lincoln in Nebraska, negli Stati Uniti.
  • La Cina ha donato 500mila dosi di vaccino anticovid alla Siria, che ha uno dei tassi di somministrazione più bassi al mondo e presenta secondo le Nazioni Unite un allarmante aumento dei casi.
  • Quella del covid è diventata una pandemia delle nazioni povere e della popolazione povera, ha dichiarato David Nabarro, inviato speciale dell’Organizzazione mondiale della sanità a un gruppo di parlamentari britannici, aggiungendo che i paesi che tentano di uscire dalla pandemia solo con i vaccini, e mettendo in secondo piano le misure di distanziamento fisico, l’uso delle mascherine, le regole sugli assembramenti e la possibilità di nuove varianti, corrono dei grossi rischi. E quando si tratta di paesi ricchi non si stanno impegnando abbastanza per un’equa distribuzione dei vaccini nei paesi poveri.
  • Secondo un rapporto pubblicato sulla rivista Science l’inchiesta dell’Oms sulle origini del sars-cov-2 avrebbe sbagliato la data iniziale della pandemia e il primo paziente noto ammalato di coronavirus sarebbe stato una venditrice del mercato di Wuhan in Cina, non un contabile che viveva a chilometri di distanza e non aveva alcun collegamento con esso. Sebbene alcuni esperti abbiano accolto positivamente i risultati del rapporto, altri hanno affermato che le prove sono ancora insufficienti per stabilire in modo decisivo come è cominciata la pandemia, suggerendo che il virus probabilmente ha infettato un “paziente zero” qualche tempo prima del caso della venditrice e poi abbia raggiunto la massa critica per diffondersi nel mercato.

Ha collaborato Natasha Caragnano

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