• Dall’inizio della pandemia in base ai calcoli della Johns Hopkins University, nel mondo sono 273.046.222 i casi di infezione sars-cov-2 e 5.339.662 le morti legate alla malattia che ne deriva, il covid-19.
  • Riguardo alle vaccinazioni Our world in data indica che il 56,5 per cento della popolazione mondiale ha ricevuto almeno una dose di vaccino; tuttavia solo il 7,5 per cento della popolazione dei paesi poveri ha ricevuto almeno una dose del farmaco.
  • Tra il 14 e il 15 dicembre 2021, nell’Unione europea e nello Spazio economico europeo (Ue/See) sono stati confermati 2.629 casi di infezione da variante omicron. La direttrice dell’Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, Andrea Ammon, ha dichiarato che l’istituto prevede “un’ulteriore e alta diffusione della variante nell’Ue/See e considera molto probabile che causi ulteriori ricoveri e decessi”. Ammon ha chiesto ai paesi di applicare con urgenza tutte le misure di contenimento in vista della pausa natalizia: “Nella situazione attuale, la sola vaccinazione non consentirà di prevenire l’impatto della variante omicron, perché non ci sarà tempo per colmare le lacune vaccinali ancora esistenti. È urgente intraprendere azioni forti per ridurre la trasmissione e alleviare il pesante fardello sui sistemi sanitari e proteggere i più vulnerabili nei prossimi mesi. I paesi hanno diverse opzioni di risposta. È necessaria una rapida reintroduzione e un rafforzamento degli interventi non farmaceutici per ridurre la trasmissione della delta, rallentare la diffusione della omicron e mantenere gestibile il carico correlato al covid-19. Rimane prioritario utilizzare in modo appropriato le mascherine, il telelavoro, prevenire l’affollamento negli spazi pubblici, ridurre l’affollamento sui mezzi pubblici, rimanere a casa in caso di malattia, mantenere misure di igiene delle mani e delle vie respiratorie e garantire un’adeguata ventilazione negli spazi chiusi. I paesi possono aspettarsi una forte ripresa dei casi se revocano questi interventi”. Le sue parole riecheggiano le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità che ha invitato il mondo a usare tutti gli strumenti disponibili per combattere la pandemia di coronavirus.”Devo essere molto chiaro: i vaccini da soli non faranno uscire nessun paese da questa crisi”, ha affermato il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.”Non si tratta di usare i vaccini al posto delle mascherine, del distanziamento, della ventilazione degli ambienti chiusi o dell’igiene delle mani. Bisogna fare tutto. Farlo in modo coerente. Farlo bene”. Ghebreyesus ha ribadito che esiste una disuguaglianza vaccinale, causata da molti paesi occidentali che si affrettano a lanciare campagne di vaccinazione di richiamo mentre molte nazioni più povere non hanno ancora somministrato le prime dosi. “Lasciatemi essere molto chiaro: l’Oms non è contro le dosi di richiamo. Siamo contro l’iniquità dei vaccini”, ha specificato, prima di ricordare che 41 paesi non sono ancora riusciti a vaccinare il 10 per cento della loro popolazione e 98 paesi non hanno raggiunto il 40 per cento. “Se poniamo fine all’ingiustizia, poniamo fine alla pandemia. Se permettiamo che la disuguaglianza continui, permettiamo alla pandemia di andare avanti”, ha insistito.
  • Il 16 dicembre, i consulenti dei centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) hanno raccomandato l’uso dei vaccini della Pfizer e della Moderna rispetto a quello della Johnson & Johnson. Il panel ha citato il rischio di casi rari ma a volte fatali di coagulazione del sangue, nonché un livello inferiore di efficacia contro il covid nell’iniezione di J&J.
  • La Commissione europea il 16 dicembre ha annunciato di aver stretto un accordo con l’azienda farmaceutica statunitense Moderna per accelerare la consegna del suo vaccino anticovid, in particolare con l’obiettivo di fornire alla Germania dieci milioni di dosi a dicembre. Il ministro della salute tedesco Karl Lauterbac ha dichiarato che nel paese mancano milioni di dosi di vaccino.
  • Il 16 dicembre il Regno Unito ha registrato 88.376 nuovi casi, il numero più alto dall’inizio della pandemia, quasi diecimila in più rispetto al giorno prima e in aumento del 67 per cento rispetto ai 53.067 casi di due settimane fa. I morti sono stati 146, rispetto ai 141 di due settimane fa.
  • Si stima che il fattore di riproducibilità della variante omicron nel paese sia fra 3 e 5, ha affermato Susan Hopkins, capo consulente medico presso l’Agenzia britannica per la salute e la sicurezza.
  • Il 16 dicembre in Italia sono stati segnalati 26.109 nuovi casi, il numero più alto dal 12 marzo, con un aumento del 90 per cento rispetto a tre settimane prima. I morti sono stati 123, il 70 per cento in più dei 71 decessi registrati tre settimane prima. Il 14 dicembre il ministro della salute, Roberto Speranza, ha firmato una nuova ordinanza annunciando tamponi obbligatori per tutti gli arrivi dall’Unione europea e una quarantena di cinque giorni per le persone non vaccinate. Le misure saranno in vigore dal 16 dicembre al 31 gennaio 2022. Nel paese è stato prorogato lo stato di emergenza e l’uso del green pass (base e rafforzato) fino al 31 marzo 2022.
  • Il 16 dicembre sono cominciate le vaccinazioni anticovid nella fascia d’età cinque-undici anni, che rimane comunque esente dall’obbligo del green pass. La Società italiana di pediatria ha risposto a dieci delle domande più frequenti per chiarire quel che c’è sapere riguardo al vaccino per i più piccoli.
  • La Polonia ha riportato il suo primo caso della variante omicron in una donna rientrata dal Lesotho, che presenta sintomi lievi ed è in isolamento in ospedale. Il 15 dicembre il paese, che ha 38 milioni di abitanti, ha riportato 24.266 nuovi casi e 669 decessi, il numero più alto dal 22 aprile. Lo stesso giorno sono entrate in vigore le restrizioni che hanno chiuso discoteche e locali notturni, fatta eccezione delle feste di capodanno che potranno accogliere fino a cento persone. Le nuove regole riducono dal 50 per cento al 30 per cento il limite di persone non vaccinate in ristoranti, trattorie, hotel, teatri, cinema, chiese e impianti sportivi. Il cibo è vietato al cinema. Il trasporto pubblico è limitato al 75 per cento della capacità. Le scuole passeranno alla didattica a distanza dal 20 dicembre al 9 gennaio, cioè durante le vacanze di Natale. Chi arriva dall’esterno dell’area Schengen deve esibire un tampone negativo non più vecchio di un giorno. Gli insegnanti, i medici e le forze di sicurezza, compresi polizia e militari, devono essere completamente vaccinati entro il 1 marzo. Le vaccinazioni sono aperte dai cinque anni in su. Finora più di 20,7 milioni di polacchi sono completamente vaccinati e quasi cinque milioni hanno ricevuto il richiamo. In Polonia, dall’inizio della pandemia sono stati più di 3,9 milioni i casi di infezione, con circa 90mila decessi.
  • In Indonesia le autorità hanno ripetuto l’invito alla popolazione di limitare i viaggi all’estero dopo che il 14 dicembre il paese ha rilevato il suo primo caso di omicron.
  • In Francia sarà vietato l’ingresso per turismo o per motivi non essenziali dal Regno Unito a partire dalla mezzanotte del 17 dicembre.
  • La Francia il 14 dicembre ha registrato 60.866 nuovi casi e 165 morti, due dati rispettivamente in aumento del 31 per cento e del 66 per cento rispetto a due settimane prima.
  • In Nuova Zelanda il 17 dicembre sono saliti a quattro i casi di omicron rilevati negli “hotel per la quarantena” riservati a chi entra nel paese dall’estero.
  • In Malawi dal 20 dicembre sarà obbligatoria la vaccinazione per chi lavora a stretto contatto con il pubblico, come il personale sanitario e i giornalisti, ha dichiarato il ministro della salute Khumbize Kandodo Chiponda, spiegando che i nuovi casi sono in rapida crescita, e che è stato individuato il primo caso di variante omicron. Nel paese, che ha circa 20 milioni di abitanti, è completamente vaccinato il 3 per cento della popolazione.
  • In Ucraina i nuovi casi sono scesi a 8.899 il 16 dicembre dai 18.250 del 20 novembre, ha dichiarato il ministero della salute. I morti sono stati 328, il 20 novembreerano stati 664. I picchi più alti di infezioni e di decessi sono stati registrati tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. Il primo ministro, Denys Shmyhal, ha confermato che il livello più basso delle restrizioni (quarantena adattiva) sarà in vigore fino al 31 marzo 2022. Nel paese risultano completamente vaccinate 12.640.221 persone, circa il 40 per cento della popolazione.
  • Anche in Russia si assiste a una lieve diminuzione dei nuovi casi, passati il 17 dicembre a 27.743 dai 29.701 di una settimana prima. Tuttavia resta sopra mille il bilancio dei decessi quotidiani, per la precisione 1.080 il 17 dicembre. In Russia l’eccesso di mortalità registrato dall’inizio della pandemia avrebbe superato gli 810mila decessi, scrive il Moscow Times.
  • Tra le dieci persone più significative per il mondo scientifico nel 2021 presentate dalla rivista scientifica britannica Nature c’è “Winnie Byanyima, che ha lasciato una carriera in ingegneria aeronautica per combattere le disuguaglianze nel suo paese d’origine, l’Uganda, e ora guida l’agenzia delle Nazioni Unite per la lotta all’aids. Il suo ruolo le ha insegnato che un’equa distribuzione di farmaci salvavita, come un vaccino per il covid-19, non si può ottenere senza fare pressione sulle aziende e sui leader mondiali. ‘Non è normale pensare che si possa vendere una tecnologia salvavita per la salute nello stesso modo in cui si vende una borsa di lusso’, afferma Byanyima, che per ribaltare questa linea di pensiero ha contribuito a fondare l’associazione per l’equa distribuzione dei vaccini People’s vaccine alliance per cambiare questo modo di pensare”.
  • Il 13 dicembre gli Stati Uniti hanno superato gli 800mila morti, circa il 15 per cento del totale di decessi registrati finora nel mondo, rimanendo il paese con il numero più alto di decessi nel mondo legati al covid-19. Il presidente Joe Biden l’ha definita una “tragica pietra miliare” invitando nuovamente a farsi vaccinare. Gli esperti sanitari osservano che molti dei decessi negli Stati Uniti sono stati particolarmente strazianti perché si potevano prevenire con il vaccino, che è diventato disponibile a metà dicembre di un anno fa ed è stato disponibile per tutti gli adulti dalla metà di aprile di quest’anno. Circa duecento milioni di americani sono completamente vaccinati, ovvero poco più del 60 per cento della popolazione.

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