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Teho Teardo, Blixa Bargeld e i misteri dell’universo

Teho Teardo e Blixa Bargeld. (Thomas Rabsch)

Piazza Vittorio, a Roma, è trafficata come sempre. Il compositore Teho Teardo arriva per primo, in anticipo, con un disco sottobraccio. Ci sediamo al Gatsby Cafè, sotto i portici, e ordiniamo un caffè. Alle 10.30, puntuale, Blixa Bargeld esce dalla porta del suo albergo, che si trova sopra al bar. È vestito completamente di nero con una giacca elegante, ha i capelli lunghi, che spesso gli scoprono gli occhi mentre parla, e le unghie lunghissime. Ha fatto da poco la manicure, dice. Sembra che si sia svegliato da poco e si giustifica per gli occhi arrossati: “Scusate, sono appena uscito dalla doccia”.

Bargeld, fondatore della storica band tedesca Einstürzende Neubauten ed ex braccio destro di Nick Cave nei Bad Seeds, e Teardo, leader dei Meathead e compositore per le colonne sonore dei film di Gabriele Salvatores e Paolo Sorrentino, sono a Roma per la prima data del loro tour europeo. Hanno da poco pubblicato il nuovo disco Christian & Mauro, il cui titolo fa riferimento ai loro nomi di battesimo. Un disco splendido, che contiene dieci brani dal respiro cosmico, nel quale sembrano essere confluite in modo naturale le passioni e le inquietudini dei due autori. Christian & Mauro è un lavoro dal respiro ampio, grandioso, cantato in tre lingue (inglese, italiano e tedesco). A tratti sembra un tentativo di abbracciare l’intero universo: il brano Dear Carlo è ispirato al libro L’ordine del tempo, del fisico e divulgatore Carlo Rovelli, e ci ricorda che il 90 per cento dell’universo è invisibile, mentre il brano di apertura Starkregen evoca una pioggia apocalittica. In alcuni momenti il disco va indietro nel tempo, come quando in Bisogna morire riprende una passacaglia del seicento e cita Bella ciao. In altri ci ricorda che Teardo e Bargeld amano l’umorismo nero: Menschenentsafter parla di uno spremiagrumi che spreme esseri umani. Bargeld dice che gli piacerebbe cantarla sul palco “con un Martini rosso in mano, dopo essere sceso da una lunga scala”. È questo probabilmentel’album migliore del duo, attivo ormai dal 2008, forse anche perché per produrlo ci hanno messo molto tempo: quasi otto anni.

Bargeld si siede al tavolo e ordina una fetta di torta di mele e un tè verde. “Cominciamo pure”, dice Teardo. Dato che molte canzoni s’interrogano su concetti come il tempo e lo spazio, gli chiedo se questi siano i temi attorno a cui hanno costruito il disco. “Non penso ci sia un tema portante. Non scrivo mai canzoni su un argomento in particolare, mi piace prima di tutto giocare con la lingua”, precisa Bargeld mentre immerge la bustina nella tazza. “A causa della pandemia di covid-19 ci abbiamo messo quasi otto anni a registrare Christian & Mauro. Durante il periodo di lavorazione si sono verificati anche altri eventi tragici, dallo scoppio della guerra in Ucraina al conflitto in Medio Oriente. Questo ha avuto un impatto sulla composizione delle musiche e la scrittura dei testi, in cui si possono ritrovare variriferimenti alla guerra, come nel brano I shall sleep again. Allo stesso tempo, alcuni pezzi che sembrano apocalittici come Starkregen, in realtà erano stati scritti prima. Inoltre in quel periodo ho avuto anche qualche problema personale: sono stato un anno in esilio in Portogallo con la mia famiglia per sfuggire al covid-19, mi sono rotto di nuovo la gamba e sono rimasto bloccato a letto. Negli ultimi sei anni sono uscito di casa molto poco, e quando lo facevo spesso indossavo una mascherina. Ma non abbiamo mai smesso di scambiarci idee: Teho ha continuato a mandarmi delle composizioni dalla struttura molto frammentata, che mi si presentavano come dei problemi da risolvere, è il modo in cui mi piace di più lavorare. È stata una bella sfida”.


Riguardo alla fascinazione per la scienza, il musicista tedesco spiega: “Ho letto i libri di Carlo Rovelli e sono un appassionato di astrologia. Questo è sempre stato un mio pallino, e quando Teho mi ha detto che Rovelli è un bravo pasticcere ho unito le due cose per scrivere il testo di Dear Carlo, immaginandolo mentre cucina torte nello spazio. Per trovare le parole giuste sono ricorso al Googlismo, un modo di usare Google per comporre versi: per esempio, ho scritto sul motore di ricerca ‘l’universo è’ e lui mi ha suggerito ‘invisibile al 90 per cento’”.

A proposito di tecnologia, cosa ne pensano dell’intelligenza artificiale? La usano per comporre? “Al momento no”, spiega Teardo, “Una volta ho provato a chiedere all’ia di scrivere un pezzo sullo stile dei miei. Gli ho dato come esempio A quiet life e mi ha restituito una cosa che sembrava un pezzo dei Coldplay”.

Uno dei brani migliori di Christian & Mauro è la già citata Bisogna morire, che riprende la seicentesca La passacaglia della vita. “Quando ero in Portogallo ho ascoltato il brano su Bbc Radio 3 e me lo sono appuntato. L’ho suggerita a Teho, che fin da subito è stato entusiasta all’idea di riarrangiarlo. Nel testo ho inserito molte professioni moderne: ballerino su TikTok, Youtuber, fattorino di Uber, e ho messo in rima il tedesco con la frase italiana “bisogna morire”. È stato difficile, ma anche divertente”, spiega Bargeld. E Teardo aggiunge: “Quando Blixa mi ha citato quella canzone, mi sono ricordato di quando Ennio Morricone mi aveva detto: ‘Lei dovrebbe scrivere una passacaglia’. Lui dava sempre del lei. È un componimento molto famoso. Le cellule armoniche di Bella ciao erano lì dentro, e ce ne siamo accorti solo mentre la registravamo. È stato un felice incidente di percorso”.


Tra gli altri pezzi degni di nota c’è È pericoloso sporgersi, le cui aperture melodiche ricordano a tratti i Radiohead di Ok computer, che riprende la frase che si trova sui treni in Italia. Anche stavolta sembra esserci una riflessione sul passare del tempo, dato che Bargeld canta “abbiamo radici nel futuro”. “Non parto mai dai testi per scrivere le canzoni. Cerco nella musica una verità su me stesso che prima non conoscevo. Per me la musica è uno strumento per arrivare alla conoscenza. “È pericoloso sporgersi” è la prima frase italiana che ho imparato, proprio perché la leggevo sui treni. Se ti sporgi da un treno in corsa, vedi la direzione in cui stai andando, e quindi guardi nel tuo futuro”, spiega il musicista tedesco.

Per Teardo questa canzone, la sua preferita del disco, ha anche una valenza politica: “Oggi in Italia se esprimi te stesso ti metti a rischio a causa della cultura oscurantista che ci circonda”, commenta.

Qual è il futuro del progetto? Nei prossimi anni dobbiamo aspettarci altri dischi dal duo italotedesco? “Certo, andremo avanti. Ieri Blixa mi ha mandato una nuova progressione di accordi, potrebbe diventare una canzone”, risponde Teardo. “Faccio fatica a fare progetti, negli ultimi anni sono successe molte cose nel mondo, ma molto poche per me. Non potevo suonare, non potevo andare ai concerti, è stato un tempo vuoto. Non riesco a contare gli anni, a malapena conto i giorni. Meglio contare le notti. Una volta con gli Einstürzende Neubauten ho scritto una canzone intitolata 12305 (te) Nacht, cioè 12305 notti, quelle che erano passate nella mia vita fino a quel momento”.

Dopo questo aneddoto, senza neanche chiederglielo, Bargeld comincia a parlare di Nick Cave, un argomento sul quale da quando ha lasciato i Bad Seeds nel 2003 dopo averne fatto parte per vent’anni non ama ricevere domande. “Quando nel 2013 ero sul set del film del mio amico Nick, 20000 days on Earth (ventimila giorni sulla terra), gli ho parlato della canzone 12305 (te) Nacht. Lui si è girato verso il produttore, dicendogli con un po’ d’imbarazzo: ‘Dobbiamo cambiare il titolo del film’. Si vede che avevamo avuto la stessa idea”, racconta ridendo. E mentre si avvia di nuovo all’albergo, zoppicando, aggiunge: “La differenza tra me e Nick è che lui crede in dio. Io sono dio”.

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