Decine di milioni di persone nell’Africa subsahariana soffriranno la fame a causa dei cambiamenti climatici sempre più imprevedibili: e la situazione non farà che peggiorare man mano che si avvicina il picco del fenomeno climatico El Niño. È quanto ha dichiarato la Croce rossa il 6 ottobre, lanciando una richiesta di fondi per sei paesi.

Secondo la Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (Ifrc), circa 60 milioni di persone non hanno abbastanza cibo a causa di inondazioni, siccità e piogge irregolari che hanno rovinato i raccolti costringendole a dipendere dagli aiuti alimentari.

La Ifrc ha chiesto otto milioni di franchi svizzeri (8,2 milioni di dollari) per aiutare più di 200mila persone in Gambia, Mauritania, Malawi, Namibia, Senegal e Zimbabwe in vista di quello che si prospetta come El Niño più forte mai registrato.

Il fenomeno, indotto dal riscaldamento dell’oceano Pacifico, provocherà inondazioni nell’Africa equatoriale e siccità nell’Africa meridionale e nel Sahel, e ha spinto numerose agenzie umanitarie, comprese Oxfam e Care International, a lanciare allarmi sul suo impatto.

“Molte famiglie sopravvivono con un solo pasto al giorno a base di foglie, che hanno un valore nutrizionale molto basso; altre non avranno cibo per giorni e giorni a causa delle precipitazioni irregolari”, ha dichiarato la direttrice delle operazioni di Ifrc Miriam Grove.

I fondi serviranno a fornire aiuti alimentari urgenti e a promuovere iniziative volte a preparare le comunità a condizioni climatiche ancora più irregolari nei sei paesi, e la Ifrc ha dichiarato di voler investire in programmi per la sicurezza alimentare a beneficio di milioni di persone in tutta l’Africa.

Un’ulteriore riduzione di cibi nutrienti potrebbe essere letale per le persone più vulnerabili nella regione, compresi i bambini e i sieropositivi.

La carenza di cibo potrebbe spingere molte persone a prendere decisioni drastiche per nutrirsi

Secondo l’Unicef, l’agenzia delle Nazioni Unite per la protezione dei bambini, più di un terzo dei bambini nell’Africa subsahariana sono rachitici a causa di una scarsa alimentazione nei primi mille giorni di vita, dal concepimento al secondo anno di vita.

La Ifrc segnala inoltre che la carenza di cibo potrebbe spingere molte persone a prendere decisioni drastiche per nutrirsi: i genitori a ritirare i figli da scuola per farli lavorare, le donne a prostituirsi, gli agricoltori a vendere il bestiame.

Il picco di El Niño per quest’anno è atteso tra ottobre e gennaio: in questo periodo i leader mondiali si dovranno incontrare a Parigi, nel mese di dicembre, per il vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici globali. L’ultimo “super” El Niño si è verificato tra il 1997 e il 1998.

“Affrontare adesso la crisi alimentare e assicurare un supporto duraturo per programmi di sicurezza alimentare nel lungo periodo aiuterà molte persone a non precipitare in condizioni di più profonda vulnerabilità”, ha dichiarato il rappresentante della Ifrc in Sudafrica Michael Charles. “È questo il momento di agire”.

(Traduzione di Giusy Muzzopappa)

Questo articolo è stato pubblicato dalla Thomson Reuters Foundation.

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