Il 23 ottobre Hassan Nasrallah, il leader del movimento sciita libanese Hezbollah, ha dichiarato che le porte per l’elezione del presidente sono “spalancate”: i suoi deputati voteranno infatti per l’ex generale cristiano Michel Aoun alla prossima seduta del parlamento prevista per la fine di ottobre.
Il leader cristiano Aoun ha però ancora molti avversari politici e potrebbe non assicurarsi l’elezione al primo turno, quando è richiesta la maggioranza dei due terzi. Ma è probabile che abbia il sostegno sufficiente a ottenere la maggioranza semplice dei voti al secondo turno.
Il Libano è senza presidente da più di due anni per una crisi politica che ha provocato il collasso di molti servizi di base e gravi preoccupazioni per la stabilità del paese.
Anche l’ex primo ministro libanese Saad Hariri ha appoggiato il 20 ottobre la candidatura di Aoun alla presidenza, nel quadro di un accordo che alla fine potrebbe garantirgli un nuovo incarico da primo ministro.
Hariri, un musulmano sunnita, è un avversario di vecchia data del gruppo sciita Hezbollah e la sua decisione di appoggiare Aoun ha incontrato l’opposizione di molti esponenti del suo partito, Tayyar al mustaqbal (Movimento del futuro). Hariri ha comunque sottolineato che il suo appoggio è frutto di un “accordo politico” di cui beneficerà tutto il paese.
La parola al parlamento
Il parlamento si riunirà il 31 ottobre per eleggere il presidente, la 46ª seduta di questo tipo dalla fine del mandato di Michel Suleiman, il cui incarico come capo dello stato è terminato nel 2014. In nessuna delle precedenti sedute è stato raggiunto il quorum dei due terzi necessari all’elezione. “Alla prossima seduta tutto il blocco Lealtà alla resistenza (il gruppo parlamentare di Hezbollah) sarà presente e voterà per l’ex generale Michel Aoun”, ha dichiarato Nasrallah. Il presidente viene di norma scelto tra i politici cristiani maroniti.
Il primo turno delle votazioni richiede la partecipazione dei due terzi dei 128 parlamentari libanesi. Un candidato potrà essere eletto presidente solo se si assicurerà la maggioranza dei due terzi, 86 voti. In caso contrario nello stesso giorno si svolgerà un secondo turno di votazioni, nel corso del quale un candidato potrà essere eletto con una maggioranza semplice, 65 voti.
Il principale oppositore di Aoun è il presidente del parlamento Nabih Berri, che guida il partito sciita Amal, alleato di Hezbollah. Berri ha detto, però, di non voler “scombussolare il quorum”, suggerendo che i deputati di Amal non boicotteranno la seduta parlamentare.
(Traduzione di Giusy Muzzopappa)
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