Brescia photo festival
Fino al 30 settembre
Brescia

Colore di Franco Fontana, Legacy. Materia-storia-identità di Gabriele Micalizzi e Brescia, piazza della Loggia 1974 di Maurizio Galimberti sono alcune delle mostre esposte nella settima edizione del festival. Il tema scelto è “Testimoni”, a sottolineare, come scrivono gli organizzatori, “la capacità dei fotografi di documentare il presente favorendo la lettura della storia attraverso il racconto che ne fanno le immagini”.

Festival della fotografia italiana
Fino al 6 ottobre
Bibbiena, Poppi e Pratovecchio Stia (Arezzo)

Il titolo di questa prima edizione è Dalla Terra alla Luna. Esplorazioni sulla fotografia italiana. Il programma prevede una fiera del libro dedicata all’editoria fotografica, oltre a incontri, letture portfolio e numerose mostre. Tra loro, Fotografia italiana. Mappe, percorsi e linguaggi raccoglie il lavoro di cento autrici e autori del panorama nazionale, dal dopoguerra a oggi. Nella mostra sono esposte, tra le altre, foto di Mario Cresci, Paola Agosti, Gabriele Basilico, Letizia Battaglia e Paolo Pellegrin.

Gu.Pho. PhotoFestival vernacolare internazionale
Dal 20 al 23 giugno
Castello di Guiglia (Modena)

Questa è la terza edizione del festival internazionale di fotografia vernacolare, delle immagini scattate da persone comuni in situazioni di vita quotidiana o per uso privato. Gu.Pho “non assegna un tema, un argomento o una linea guida da seguire”, scrivono gli organizzatori. Sulla base delle proposte degli ospiti, però, l’indagine che il festival suggerisce ruota intorno all’idea del falso, con l’intento di capire cosa sia davvero la fotografia, tra verità, documento e prova. Gu.Pho sarà inaugurato con la proiezione del film Foto di famiglia, del regista giapponese Ryôta Nakano. Tredici le mostre in programma e cinque gli incontri, tra cui: La furia delle immagini del fotografo e divulgatore spagnolo Joan Fontcuberta; Non esistono fotografie private di Michele Smargiassi, giornalista della Repubblica; Incomplete encyclopedia of touch a cura di Erik Kessels, artista, designer e curatore olandese, che con il suo incontro chiuderà il festival.

Manifestazione femminista davanti al tribunale di Roma, 1977. (Paola Agosti, Festival della fotografia italiana)

Fase. Festival di arti visive a sud est
Dal 21 giugno al 31 agosto
Otranto (Lecce)

“Riconoscere nelle immagini, stampate o in movimento, cose che esistono, che sono esistite, che possono esistere. E proiettare dentro di sé cose che esisteranno” è uno degli obiettivi pubblicati nel manifesto di FASE. In programma, otto artisti in mostra e due workshop sul fotogiornalismo: il primo, su come si realizza un reportage, a cura di Alessandro Gandolfi dell’agenzia Parallelozero; il secondo, tenuto dal fotografo Lorenzo Papadia, con un approccio basato sull’esperienza sul campo.

Castelnuovo fotografia. Festival internazionale di fotografia e arte contemporanea
Dal 22 al 30 giugno
Castelnuovo di Porto (Roma)

Paesaggi dell’utopia. Mappe, progetti, ricordi, desideri imprevisti, visioni è il titolo dell’undicesima edizione del festival. Sono più di venticinque le mostre in programma tra le quali Birth of a utopia del duo Andrea e Magda, che racconta la realtà di Rawabi, una città palestinese costruita nella Cisgiordania occupata ma con un’archittettura tipica delle colonie israeliane. Bambini ribelliamoci di Tano D’Amico è una raccolta delle immagini apparse nelle ultime pubblicazioni dell’autore, edite da Mimesis, e si concentra sul “desiderio di libertà e di giustizia, anche nei luoghi più difficili”. Oltre alle mostre, sono in programma letture portfolio e incontri, e sarà allestito un bookshop dedicato all’editoria fotografica, alle fanzine e all’autoproduzione.

Festival del reportage
Dal 27 al 30 giugno
Ascoli Piceno

L’associazione Fare, Fabbrica del reportage, presenta la quarta edizione del suo festival internazionale di fotografia, proponendo il reportage come “uno strumento ancora indispensabile per misurare con profondità e ampiezza di sguardo i fenomeni sociali e politici del nostro tempo”, scrivono gli organizzatori. Il programma prevede mostre e workshop sia sulla fotografia sia sul videomaking, e un pomeriggio dedicato alle letture portfolio.

Cortona on the move
Dall’11 luglio al 3 novembre
Cortona (Arezzo)

“Luogo di libertà e spazio da liberare”. È il corpo il soggetto al centro dell’edizione di quest’anno, la quattordicesima, del festival internazionale di fotografia di Cortona. Tra gli altri, sarà in mostra il lavoro della fotografa Myriam Boulos, Sexual fantasies, con il quale l’autrice intende mettere in discussione “le modalità convenzionali, coloniali e patriarcali in cui sono rappresentate le donne e i loro corpi attraverso la fotografia”. Carmen Winant esporrà The last safe abortion che, come suggerisce il nome, propone un racconto visuale sull’importanza dell’assistenza all’aborto e sul valore della cura. Alessandro Cinque porterà in mostra Atrapanieblas (Fog nets), con il quale ha vinto la diciannovesima edizione del premio Amilcare G. Ponchielli. Nella prima settimana del festival ci saranno workshop, letture portfolio e incontri con professionisti del mondo della fotografia.

Elegia lodigiana. (Gabriele Cecconi, Festival del reportage)

Fotografia Calabria festival
Dal 26 luglio al 25 agosto
San Lucido (Cosenza)

Fotografia di famiglie è il titolo della terza edizione del festival raccontato, quest’anno, attraverso lo sguardo di dieci fotografe e fotografi. L’evento è un’occasione per riflettere sul ruolo dell’intelligenza artificiale con il progetto He looks like you di Filippo Venturi. Il suo lavoro ha come protagonisti il padre e il figlio dell’autore mentre giocano e condividono momenti insieme. Si tratta però di falsi ricordi, momenti mai esistiti in posti irraggiungibili: “Mio padre è morto cinque anni prima che mio figlio Ulisse nascesse e quindi non hanno mai avuto occasione di incontrarsi”, scrive Venturi. Il suo lavoro è “un tentativo di trovare consolazione e di superare le frontiere dell’esistenza attraverso l’arte e la tecnologia, generando immagini che fondono illusione, sogno e ricordo”. In mostra anche l’autrice finlandese Lydia Toivanen che con il lavoro From one innocent look ha vinto il premio fotografi emergenti. Il progetto racconta com’è stato per lei crescere in un contesto familiare numeroso, con dodici tra sorelle e fratelli, all’interno di una piccola comunità religiosa.

Phest. Festival internazionale di fotografia e arte
Dal 30 agosto al 3 novembre
Monopoli (Bari)

Alla sua nona edizione, Phest porta il sogno, “da celebrare come gioco disinteressato del pensiero”, al centro della ricerca visiva delle opere che saranno esposte nelle strade di Monopoli. Tra le artiste e gli artisti annunciati finora: Gauri Gill & Rajesh Vangad, Paolo Ventura, Richard Sharum e Valentina Vannicola. Il fotografo Matthias Jung terrà una mostra del progetto Esperanto con il quale ha partecipato al PhMuseum 2024 photography grant.

PhMuseum days. Festival internazionale della fotografia
Dal 12 al 15 settembre
Bologna

La rinuncia al distacco e all’imparzialità è parte integrante del tema, “Closer”, della quarta edizione del festival PhMuseum days. “L’osservazione stessa tocca e cambia le cose”, scrivono gli organizzatori, “ogni racconto è contaminazione e i lavori esposti non cercano di raggiungere un’impossibile neutralità ma accettano la parzialità che è data dal guardare da vicino”. Il programma è ancora in fase di elaborazione e i nomi delle artiste e artisti in mostra saranno annunciati nelle prossime settimane.

Paesaggi
14, 21 e 22 settembre
Cuneo

L’associazione FormicaLab porta alla terza edizione il festival “dedicato alla narrazione e documentazione del paesaggio contemporaneo attraverso l’utilizzo di discipline visuali e approcci espressivi differenti”. Il tema scelto per il 2024 è “Così vicino” per raccontare “il paesaggio piccolo, quello intimo, posto a un passo dai nostri occhi”. Sono previste otto lectio magistralis all’aperto e le dieci artiste e artisti in mostra saranno selezionati a livello europeo con la modalità open call. I progetti saranno esposti all’interno di cabine telefoniche che, recuperate e allestite per diventare spazi espositivi, andranno a disegnare un percorso sul territorio percorribile a piedi o in bicicletta.

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