Secondo un rapporto recente, i paesi africani devono affrontare enormi difficoltà per istruire milioni di bambini a causa della mancanza cronica di insegnanti.
Il 5 ottobre, in occasione della giornata mondiale dell’insegnante, l’Istituto di statistica dell’Unesco (Uis) ha reso note le prime stime sulla carenza di insegnanti in tutto il mondo, e il quadro è a tinte fosche soprattutto per l’Africa.
Per risanare questa mancanza e raggiungere entro il 2030 l’obiettivo dell’istruzione primaria e secondaria in tutto il mondo, uno degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite, in Africa dovrebbero essere impiegati 19,6 milioni di insegnanti di scuola primaria e secondaria, di cui 17 milioni nell’Africa subsahariana.
Il problema della mancanza d’insegnanti si combina con un altro dato cruciale: l’Africa ha la popolazione in età scolare con il maggiore tasso di crescita al mondo. “Per ogni cento bambini in età da scuola primaria e cento in età da scuola secondaria nel 2014, ce ne saranno rispettivamente 138 e 148 nel 2030”, afferma l’Uis. Paradossalmente, nonostante l’alto tasso di disoccupazione in molti paesi del continente africano, quello dell’insegnante continua a essere un posto di lavoro poco ambito, per colpa dei salari bassi e irregolari.
Un’altra conseguenza del problema è il sovraffollamento delle classi. Secondo le stime dell’Uis, in quindici paesi africani gli insegnanti della scuola primaria hanno di solito più di quaranta alunni.
C’è anche la questione della qualità degli insegnanti. In 31 dei 96 paesi analizzati, i dati dell’Uis dimostrano come il numero di insegnanti della scuola primaria formati secondo gli standard nazionali nel 2014 fosse “inferiore all’80 per cento”: più della metà di questi paesi (17) si trovano nell’Africa subsahariana.
(Traduzione di Giusy Muzzopappa)
Questo articolo è uscito su Quartz.
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