Mathew Ingram al Festival internazionale del giornalismo di Perugia, il 26 aprile 2013. (Foto di Marisandra Lizzi)
Mathew Ingram è senior writer del blog di tecnologia GigaOm, dopo una carriera al quotidiano di Toronto Globe and Mail, di cui è stato anche primo community editor.
Nella sua lectio magistralis al festival internazionale di giornalismo di Perugia, intitolata “How to teach the fish to walk” (Come insegnare al pesce a camminare), Ingram si è rivolto alle organizzazioni editoriali tradizionali che devono evolversi imparando a sfruttare i nuovi mezzi di comunicazione.
Il primo consiglio è quello di “essere aperti”, disponibili alle suggestioni dei lettori. “Il giornalismo non è più un’industria da quando il bottone ‘pubblica’ è a disposizione di tutti”, ha detto Ingram mostrando l’immagine di una fortezza come simbolo della chiusura dei giornali nei confronti del mondo esterno.
Il secondo consiglio è “dare credito” con i link: “I link aiutano a sostenere un argomento e a raccontare il procedimento di redazione della notizia. Se non ci sono link per me si tratta di una forma di giornalismo inferiore”.
La terza lezione di Ingram è “sii umano”: anche i giornalisti possono ammettere di non essere infallibili e devono imparare a chiedere scusa.
La quarta lezione è “considera le notizie come un processo e non come un prodotto”: le notizie oggi sono un flusso continuo al quale tutti possono contribuire. Il lavoro del giornalista consiste nel “filtrare, curare, verificare e dare senso” ai contribuiti esterni.
Nel quinto e ultimo punto Ingram consiglia di “specializzarsi”: l’offerta di informazione si è moltiplicata e i giornali devono dare mezzi e metodi per trovare le notizie più rilevanti per i lettori e “se siamo pronti ad ascoltare, ci sono tutti gli strumenti per sopravvivere”.
(dc)
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