Il 21 e il 22 giugno, da Sotheby’s a New York, sono stati messi all’asta, in varie sessioni, circa cinquecento lotti provenienti dalla collezione Polaroid.
La marca regina dell’istantanea ha messo da parte un bel po’ di foto da quando Ansel Adams, in collaborazione con altri fotografi, mise a punto la grana più nitida della storia, per il negativo in bianco e nero. La Polaroid offriva apparecchi, commissionava foto e nel tempo ha costruito una collezione unica al mondo.
Una parte di queste foto è stata offerta ai musei (tra cui la Maison européene de la photographie di Parigi). Ma ce ne sono ancora molte e i prezzi sono subito andati alle stelle. Per esempio un autoritratto di Andy Warhol è stato venduto a 500mila dollari.
Il sistema Polaroid non ha dato vita a un’estetica veramente nuova (anche se è stato il supporto preferito di Wegman o di David Levinthal), ma il successo dell’asta è una impressionante conferma che l’idea del “pezzo unico” resta un valore aggiunto molto forte, aumentando la nostalgia per un’azienda scomparsa.
Vale la pena di ricordare che alcuni vecchi impiegati del dottor Land in qualche modo hanno mantenuto in vita la Polaroid. Hanno creato, per passione, il sito the-impossible-project.com, dove vendono pellicole in bianco e nero utilizzabili su apparecchi Sx70 e pubblicano una interessantissima newsletter.
Il passato quindi ha ancora futuro.
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