In un recente articolo, Bruno Philip, corrispondente di Le Monde a Bang­kok, spiega e commenta un progetto molto originale sull’uso della fotografia nel regno del Siam. In questo paese – che con il pretesto della lotta contro il tabagismo stampa sui pacchetti di sigarette immagini particolarmente raccapriccianti – si è deciso di combattere l’alcolismo con lo stesso sistema.

Il progetto prevede regole molto severe e difficilmente sarà realizzato. Sono state proposte sei fotografie, tra cui quella di un motociclista immerso nel sangue dopo un incidente causato dall’ebbrezza, una che mostra i piedi di un uomo che si è impiccato spinto alla disperazione dall’alcolismo, un’altra con un ubriaco sul punto di picchiare una donna e infine una di un fegato in fase terminale da cirrosi nella più pura tradizione della fotografia horror.

Queste immagini dovranno occupare il 50 per cento della superficie delle bottiglie quadrate (superalcolici) e il 30 per cento di quelle rotonde (vino, birra). I produttori dovranno cambiare foto ogni mille bottiglie.

È comprensibile che si voglia contrastare l’aumento, costante negli ultimi quindici anni, del consumo di alcol. Ma questo sistema difficilmente risolverà la questione. Per il momento è tutto fermo e possiamo solo sperare che nel frattempo nessuno abusi del terrificante e devastante whisky locale, a base di riso, chiamato Mekong.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it