In tempi in cui sentiamo continuamente parlare di chiusura di giornali, riduzione della foliazione, licenziamenti di giornalisti e grafici, non possiamo che rallegrarci per l’arrivo di una nuova testata. In più si tratta di un progetto originale, controcorrente, che non fa un mistero della sua ambizione.
Con le sue 354 pagine (di fatto un libro, in vendita nelle librerie e nelle migliori edicole), al prezzo di 25 euro (e quindi un libro non particolarmente costoso, in ragione della sua tiratura), al ritmo di due numeri all’anno, e con il nome 6 mois, questo mattone è il fratello, o il cugino, in ogni caso un parente di XXI, che ha puntato con successo sull’idea forte di un giornalismo di qualità: 6 mois ha la stessa intenzione, ma basandosi sulle immagini.
L’editoriale sul primo numero è molto chiaro a proposito: “Abbiamo immaginato 6 mois pensando a qualcosa che potesse rifondare il legame tra giornalismo e fotografia, rinnovare il patto tra il lettore e i fotografi, trovare il punto d’incontro tra l’appetito del pubblico e l’energia a volte sbalorditiva degli autori”. Dieci soggetti di grande varietà, per un prodotto di prima qualità, bello da guardare, con buoni testi e grande senso del racconto. Insomma, è soddisfacente. Con qualche riserva: tutti i soggetti sono affrontati in modo simile. Ci vuole più varietà di stili, come avviene tra i documentari. Non resta che aspettare la prossima uscita, in autunno.
Internazionale, numero 892, 8 aprile 2011
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