È ufficiale. Come si poteva prevedere la Casa Bianca non diffonderà né le immagini del cadavere di Osama bin Laden né quelle registrate dalle videocamere piazzate sugli elmetti dei soldati che hanno eseguito il blitz. Inoltre il cadavere di Bin Laden è stato rapidamente scaricato nel mare dell’Oman per evitare che la sua tomba potesse diventare un luogo di pellegrinaggio.
Poche le possibilità di creare una nuova iconografia del martire. Di Osama resteranno solo quelle immagini che negli ultimi anni ha voluto diffondere lui stesso, come quelle della passeggiata bucolica sui monti dell’Afghanistan, in cui appare come un uomo pacifico ed elegante. Al di là dei calcoli e delle ragioni politiche, questa assenza di immagini (che magari alimenterà dubbi e deliri negazionisti) è significativa per lo stato della fotografia che, nell’era del digitale e del fotoritocco non è più una prova. E infatti l’immagine, falsa, di Bin Laden morto diffusa subito dopo l’assalto di Abbottabad l’abbiamo vista in molti.
A parte qualche foto del fortino dove l’uomo più ricercato del mondo ha passato gli ultimi anni della sua vita, c’è un’altra immagine che è stata ampiamente diffusa. È quella che mostra Obama, senza cravatta, serio, teso che segue “quasi in diretta” le fasi dell’assalto, circondato dal suo staff. Sulla destra, Hillary Clinton che si tiene la mano sul viso dà alla scena la necessaria dimensione di angoscia e fragilità.
Internazionale, numero 897, 13 maggio 2011
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