Abbiamo già parlato dei software che, sfruttando la nostalgia per la fotografia di una volta, permettono di fare “vecchie foto con nuovi apparecchi” e di dare quindi un aspetto vintage (con una certa predilezione per le Polaroid) alle immagini digitali scattate con apparecchi moderni, telefoni cellulari e altro.
Facebook, che dietro la maschera del social network è diventato il più grande circuito di diffusione delle immagini, ha appena acquistato Instagram per oltre un miliardo di dollari: un’azienda con una quindicina di dipendenti che non ha fatturato. Perché sborsare una cifra del genere per un’azienda vecchia di 550 giorni che vale forse la metà della cifra pagata da Facebook?
Prima di tutto perché Facebook vuole che gli utenti di telefoni cellulari siano dipendenti dal social network e facciano ogni cosa attraverso le sue pagine. E quindi anche il ritocco delle immagini secondo la moda del momento. I due creatori di Instagram avevano appena lanciato la loro applicazione anche per Android recuperando un milione di utenti che usavano il sistema sviluppato da Google per i telefoni cellulari. E poi, e soprattutto, perché il mercato dell’immagine è senz’altro uno dei più interessanti, a livello economico. Non tanto per quello che riguarda i contenuti, ma senz’altro per quello che riguarda il controllo delle reti. In ogni caso ci sono due nuovi milionari contenti – e sorpresi – in circolazione.
Internazionale, numero 945, 20 aprile 2012
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