È possibile che tutto debba sempre ingrandirsi? Non sarebbe più saggio, finché una cosa funziona, ha senso e procura un’esperienza piacevole, mantenere la sua dimensione naturale accontentandosi di migliorare il contenuto? La filiale francese di Reed, il più grande organizzatore di saloni del mondo, ha annunciato trionfalmente la prima edizione di Paris Photo Los Angeles, nel 2013. Paris Photo è una delle più importanti fiere dove vendere e comprare stampe fotografiche da collezione.
Creata al Carrousel du Louvre, in uno spazio che è diventato rapidamente troppo piccolo, anche se conservava una dimensione intima e in qualche modo selettiva, Paris Photo l’anno scorso ha traslocato negli ambienti sublimi, spettacolari, prestigiosi e immensi del Grand Palais. Gli effetti collaterali di questa scelta non si sono fatti attendere: sono arrivati i pesi massimi del mercato che fino a quel momento ritenevano la manifestazione troppo piccola, i prezzi sono cresciuti e molte gallerie che partecipavano dalle prime edizioni con una politica di prezzi ragionevoli sono rimaste scottate.
Vedremo come andrà la prossima edizione, dal 15 al 18 novembre. Senz’altro, attraversando l’Atlantico, Paris Photo si avvicina ulteriormente al grande mercato mondiale della categoria. Una scelta che segue una logica ineccepibile da un punto di vista capitalistico, ma che non è necessariamente condivisibile.
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