Alla fine è successo. Il museo Folkwang di Essen, in Renania, ha annullato l’esposizione di circa duemila Polaroid che Balthus ha scattato durante gli ultimi anni della sua vita e che costituiscono l’oggetto di un’opera pubblicata in due volumi da Steidl.

Il pretesto dei responsabili del museo è che queste immagini sarebbero “pornografiche” e avrebbero anche un carattere pedofilo. Le immagini, dai toni molto dolci, sono fotografie di Anna Wahli, figlia del medico dell’artista, che, dagli otto ai 16 anni, ha posato ogni mercoledì pomeriggio per Balthus, del quale tutti conoscono i numerosi dipinti che rappresentano giovani donne dall’aria sognante e languida.

Queste fotografie servivano a Balthus come un blocco di schizzi, visto che l’età avanzata gli impediva di disegnare. Se questa decisione è un segno dei tempi che non riconoscono la grandezza di un artista che ha sempre visto “l’adolescenza come il simbolo della metamorfosi, dell’avvenire e del divenire”, quello che sorprende maggiormente è che qualche mese fa, a New York, la stessa mostra esposta dal gallerista Gagosian non abbia provocato il minimo dibattito.

Tutte e due le esposizioni avevano l’appoggio della famiglia della modella e della modella stessa. Significa che la Germania, e forse l’Europa, sono diventate più puritane degli Stati Uniti? Assurdo.

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