Le medaglie d’oro della fotografia
The gold medals delle edizioni Contrasto è un’eccellente idea editoriale, tanto che ci si domanda come mai nessuno ci abbia pensato prima. Grazie a questo volume curato da Roberto Koch si possono ripercorrere sessant’anni di fotogiornalismo attraverso gli scatti che si sono aggiudicati i principali premi del settore. L’opera, suddivisa per decenni, permette di tornare indietro nel tempo, ritrovare immagini celebri e interrogarsi sull’evoluzione di una professione che praticamente da sempre si autoproclama in crisi profonda.
Si nota subito l’abbondanza agli esordi, cioè nelle sezioni degli anni cinquanta, sessanta e settanta, di foto diventate poi icone. È logico: risalgono a tempi in cui la tv non era ancora il veicolo dominante del mondo dell’informazione. In seguito le immagini hanno cominciato ad assumere sempre maggiori sfumature. È diventato sempre più raro trovare foto capaci di essere l’espressione completa di un determinato avvenimento, mentre la nostra memoria ha cominciato ad articolarsi anche attraverso il suono e il movimento. Allora hanno preso il sopravvento le serie documentarie, e l’estetica sempre più concettuale ha sorpassato le convenzioni di un’istantanea riuscita alla perfezione.
Un’altra bella lezione, non facile da assimilare, il libro ce la dà sulla coerenza e sul livello sempre elevato dei diversi premi.
Questo articolo è stato pubblicato il 3 luglio 2015 a pagina 88 di Internazionale, con il titolo “Da un premio all’altro”. Compra questo numero | Abbonati