Fotogiornalismo

Scatti di libertà: la fuga da Minsk di un fotografo bielorusso 

Dopo tre anni di arresti domiciliari per le foto scattate durante le proteste del 2020, Alexander Vasukovich è riuscito a scappare in Polonia. Ma decine di fotoreporter e giornalisti sono ancora detenuti nelle prigioni della Bielorussia. Leggi

La Francia sotto gli occhi

Grazie a una committenza pubblica, duecento fotografi hanno viaggiato in tutto il paese per documentarne i volti e i luoghi. Un progetto enorme, che racconta molto dello stato attuale della fotografia, scrive Christian Caujolle Leggi

Paolo Pellegrin e l’orizzonte degli eventi

Le oltre trecento foto esposte a Venezia, pur essendo scattate ai quattro angoli del mondo e nelle situazioni più diverse e con le finalità più disparate, hanno una cosa in comune: sono immagini letteralmente pescate dal buio e portate davanti ai nostri occhi. Leggi

Davvero una foto ha messo fine alla guerra nel Vietnam?

L’immagine di una bambina spaventata che corre nuda, ustionata da un bombardamento al napalm, è uno dei simboli del conflitto. Ma è vero che ha spinto gli Stati Uniti a ritirarsi? Il video di Le Monde. Leggi

Mostrare il dolore degli altri?

Gli ultimi massacri avvenuti negli Stati Uniti hanno riacceso il dibattito sull’opportunità di pubblicare immagini forti. Prevale il valore giornalistico o la dignità delle vittime? Leggi

Il fotogiornalismo arriva a Padova

Dal 3 al 26 giugno con il Festival internazionale di fotogiornalismo saranno esposti i progetti di circa quaranta autori, italiani e stranieri, in diversi luoghi della città. Leggi

Memorie di un istante: Jewel Samad racconta la foto del ragazzo pachistano in lacrime

“Era l’ottobre del 2005 e in Pakistan c’era stato un terremoto devastante”, dice Jewel Samad. “Ho visto un uomo che giaceva a terra e ho cominciato a fotografarlo, poi ho visto che un ragazzino fissava il mio obiettivo. Era il figlio e piangeva perché non poteva fare nulla per aiutare suo padre”. Leggi

Memorie di un istante: Aris Messinis e la foto del bambino sulla scogliera di Lesbo

“Eravamo a Lesbo, tre giorni dopo il naufragio di un barcone proveniente dalla Turchia”, dice Aris Messinis. “Un pescatore ci ha detto che c’era un bambino morto ai piedi di una scogliera, in un posto difficile da raggiungere. Dopo lo shock iniziale abbiamo cominciato a scattare, come facciamo ogni giorno per coprire le notizie”. Leggi

Memorie di un istante: John MacDougall racconta come la sua foto è finita in una pubblicità 

Durante una protesta a Jakarta, il 20 giugno 1996, John MacDougall fotografa un poliziotto mentre sta dando un calcio in faccia a un uomo. Dopo sei mesi, a sua insaputa, una grande banca ha usato il suo scatto per una campagna pubblicitaria. Leggi

Memorie di un istante: Philippe Desmazes racconta la foto di Gheddafi morente

“Ero a Sirte e il regime di Gheddafi era appena caduto. Una decina di ribelli erano in preda alla concitazione e stavano guardando un video”, racconta Philippe Desmazes. “Mi sono avvicinato e ho visto sullo schermo di una telecamera il volto di Gheddafi tumefatto e stravolto. Ho cominciato a scattare a raffica, quella foto poi ha fatto il giro del mondo”. Leggi

  • 12 Mag 2016 12.55

I workshop di Internazionale a Ferrara

Il workshop del giornalista Ed Vulliamy al festival di Internazionale a Ferrara 2015. (Francesco Alesi, Internazionale)

Dal 30 settembre al 2 ottobre 2016 potrete partecipare a uno dei workshop di Internazionale a Ferrara e lavorare fianco a fianco con giornalisti, fotografi, autori di fumetti, traduttori e documentaristi. I programmi e i dettagli per le iscrizioni saranno disponibili a giugno.

Giornalismo Sfuggire alle semplificazioni e come fare giornalismo etico senza cancellare le sfumature saranno i temi del workshop a cura della giornalista Amira Hass, mentre Giorgio Zanchini spiegherà come si può fare informazione in radio, nell’epoca di internet. Come sopravvivere alla disintermediazione digitale attraverso l’uso delle newsletter sarà il tema al centro del corso di Alberto Puliafito, giornalista di Slow News. Come raccontare guerre e crisi umanitarie sarà il tema del workshop a cura del giornalista statunitense David Rieff e come raccontare i cambiamenti climatici quello a cura del climatologo italiano Luca Mercalli.

Data journalism e cartografia digitale Come raccontare i fatti attraverso l’uso dei dati e delle mappe interattive saranno i temi al centro dei workshop di Jacopo Ottaviani, giornalista esperto in cartografia digitale, e Zach Seward, giornalista di Quatz e tra i creatori di Atlas.

Fotografia Laurent Kalfala, photo editor sull’agenzia di stampa Afp, spiegherà come realizzare video professionali usando la macchina fotografica quando si sta lavorando a un servizio, mentre il fotografo Francesco Zizola affronterà il tema molto attuale dell’etica nel fotogiornalismo, per capire come si deve comportare un fotografo quando scatta o postproduce le sue foto.

Documentario Riflettere insieme su come e perché raccontare la storia che si ha in mente sarà in fine l’obiettivo del workshop sul documentario, quest’anno a cura del regista Daniele Gaglianone.

Scrittura Nadia Terranova spiegherà come trovare le parole giuste per scrivere testi rivolti a bambini e ragazzi senza creare tabù e il giornalista inglese David Randall svelerà i segreti per diventare scrittori di professione.

Illustrazione e fumetto Torna al festival di Internazionale a Ferrara un workshop dedicato all’illustrazione: sarà a cura di Gabriella Giandelli che spiegherà come trasformare una storia in un’immagine. Il workshop di fumetto è invece affidato a Manuele Fior che spiegherà come realizzare una storia, avendo a disposizione lo spazio di due pagine.

Traduzione Bruna Tortorella e Sara Bani affronteranno le sfide della traduzione giornalistica dall’inglese e dallo spagnolo, partendo dalla loro esperienza come traduttrici di Internazionale.

  • 20 Gen 2016 10.58

Olivier Jobard, il fotografo che viaggia con i migranti

“Il mio obiettivo è quello di riuscire a raccontare i migranti, senza drammatizzarli. Vorrei renderli più vicini a noi, facendo capire che sono essere umani come noi, con i loro pregi e i loro difetti”, dice il francese Olivier Jobard, uno dei primi fotografi ad aver seguito i migranti durante i loro viaggi. Leggi

Memorie di un istante: Christophe Simon racconta la foto dell’esecuzione in Liberia nel 1996

Monrovia, Liberia, 1996. Durante la sanguinosa guerra civile alcuni fotografi si imbattono in un gruppo di uomini armati che ha catturato un nemico. “Siamo rimasti nelle vicinanze a scattare foto, perché di solito i combattenti si trattenevano di fronte ai giornalisti”, dice Christophe Simon dell’Afp. Ma dopo è successo qualcosa di imprevisto, e ne è nata una foto che, pubblicata dal New York Times, ha contribuito a risvegliare l’interesse del mondo verso un conflitto africano dimenticato. Leggi

Memorie di un istante: Pedro Ugarte racconta la foto dell’assedio all’ambasciata giapponese a Lima

Il 17 dicembre 1996 a Lima, in Perù, quattordici guerriglieri del movimento Tupac Amaru (Mrta) prendono in ostaggio seicento persone invitate a una festa nella residenza ufficiale dell’ambasciatore del Giappone. Il fotoreporter cileno Pedro Ugarte segue la vicenda e riesce a ritrarre uno dei Tupac Amaru, appostato dietro una finestra, con il volto nascosto dalla bandiera del movimento. La settimana dopo la fotografia è in copertina su Newsweek. Leggi

Memorie di un istante: Gabriel Bouys racconta come ha scattato la storica foto di Giovanni Paolo II

Maribor, Slovenia, 1999. Il fotografo Gabriel Bouys dell’Agence France-Presse (Afp) lavora da poco a Roma e per la prima volta segue un viaggio del papa. È in difficoltà rispetto a colleghi più esperti di riti e codici della chiesa. Poi accade qualcosa. E Bouys scatta una fotografia di Giovanni Paolo II che rimarrà nella storia. Leggi

Memorie di un istante: Patrick Baz racconta la foto notturna dei marines in Afghanistan

Patrick Baz è riuscito a raccontare la guerra da un punto di vista particolare. “Era il febbraio 2010. Ero con la compagnia Charlie 1/3 dei marines e durante un’offensiva statunitense contro la città afgana di Marjah, il convoglio salta su una mina”. È notte, un soldato rimane ferito, e Baz riesce a realizzare uno scatto che senza la tecnologia non sarebbe stato possibile. Leggi

Memorie di un istante: Mladen Antonov racconta la foto delle mani dei profughi kosovari

“Era l’aprile del 1999, durante la più grave crisi umanitaria dopo la seconda guerra mondiale”. Nel campo profughi di Stenkovac, in Macedonia, c’erano centinaia di migliaia di kosovari. Il fotoreporter dell’Agence France-Presse Mladen Antonov cercava un nuovo punto di vista per raccontare la loro situazione disperata. E decise di fotografare le mani che attraversavano la recinzione del campo. Il suo scatto fece il giro del mondo e divenne un’immagine simbolica del fotogiornalismo di guerra. Leggi

Memorie di un istante: Xavier Marit racconta come fotografare i nuotatori

Il fotografo François-Xavier Marit racconta la storia di un suo scatto che ha rivoluzionato il modo di fotografare i campioni di nuoto dentro l’acqua. Leggi

Memorie di un istante: Marco Longari e la foto del funerale in Darfur

“Nel giugno del 2004 ero nel Darfur del nord. Stavo camminando nel campo profughi. All’improvviso un uomo anziano è comparso e ha cominciato a tirarmi dalla camicia”. Marco Longari è un fotografo dell’Agence France-Presse. In questo video racconta la storia di una sua foto, scattata in Darfur, in cui ritrae il funerale di un bambino morto di malnutrizione, poi pubblicata da molti giornali internazionali. Leggi

Memorie di un istante: Bulent Kilic fotografa Kobane

“In Siria è meglio non fidarsi di nessuno. Molti miei amici sono stati rapiti e alcuni sono stati uccisi”. Bülent Kiliç è un fotografo dell’Agence France-Presse (Afp). In questo video racconta la storia di una sua foto, scattata a Kobane, in cui ritrae un cecchino curdo che guarda la città distrutta. Leggi

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