Ogni volta che torno a casa dopo le vacanze, mi ritrovo la buca delle lettere che trabocca. A sorpresa (o forse no), è piena di inviti per inaugurazioni di mostre e altre manifestazioni del genere. Molti di questi inviti non arrivano su carta come semplici lettere, ma su cartoncini più o meno spessi e più o meno grandi. Alcuni sono piccole opere d’arte e meritano di essere conservati e collezionati.

Insomma, vista la grande quantità di proposte che arrivano attraverso la posta elettronica, ci si poteva immaginare che inviti di questo genere fossero destinati a scomparire. Sicuramente ne arrivano di meno, ma quelli che arrivano possono addirittura insegnarci qualcosa. Infatti, mentre quelli mandati per email sono inviati un po’ a pioggia, gli inviti di carta sono riservati a una specie di élite, per semplificare potremo dire a una serie di invitati vip. Si può aggiungere che con un invito che è ancora un oggetto materiale si prova anche a dare un certo tono alla manifestazione.

L’invito non è più qualcosa di utile che racchiude informazioni per chi invita e per chi è invitato, ma piuttosto qualcosa di particolare, originale, sofisticato. Ma alla fine l’invito che arriva nella buca delle lettere, con la sua grafica sofisticata, sembra confermare una cosa: la carta è diventata un lusso e bisogna considerarla come tale.

Questo articolo è stato pubblicato il 21 agosto 2015 a pagina 80 di Internazionale, con il titolo “Alla cortese attenzione”. Compra questo numero | Abbonati

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it