La Corea del Nord rimane il paese più chiuso del mondo, il più isolato. Il controllo dell’informazione e la chiusura al mondo esterno lì sono particolarmente feroci. La popolazione non ha accesso a internet e non conosce altra fonte di notizie se non la propaganda. Jeong Kwang-il è un attivista che è stato torturato e rinchiuso nel campo di prigionia di Yodok dopo l’accusa di essere una spia. Ha passato tre anni in prigione ed è stato rilasciato perché una guardia carceraria ha deciso che era stato accusato ingiustamente. Dopo diverse traversie è poi riuscito a fuggire dal paese per rifugiarsi in Corea del Sud.
Una volta in salvo ha deciso di lottare a modo suo contro la situazione politica che si è creata nel paese. Usando dei droni manda in volo verso la Corea del Nord delle chiavette usb con film, musica, teleromanzi e informazioni “libere” dal mondo occidentale. Spesso invia anche pagine di Wikipedia. Non si sa bene cosa succeda a queste versioni moderne del messaggio nella bottiglia lasciato galleggiare nel mare. Sicuramente la dimensione poetica, fragile e tecnologica di questo atto contro la dittatura è molto commovente. È un gesto militante che riabilita, quali che siano i risultati effettivi, l’idea che se non si segue la forza dei propri sogni non si hanno più possibilità di cambiare il mondo.
Questa rubrica è stata pubblicata il 24 marzo 2017 a pagina 94 di Internazionale. Compra questo numero| Abbonati
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