Perché ho la sensazione che, da quando ho smesso di lavorare per dedicarmi a tempo pieno ai miei due figli, la mia vita è diventata più faticosa e stressante? –Anna
È semplice: tu non hai smesso di lavorare, hai solo cambiato lavoro. E che cambiamento. Innanzitutto adesso abiti con le persone che ti hanno assunta e rispondi ai loro ordini e bisogni ventiquattr’ore al giorno. Altro che Blackberry, ora uno dei tuoi capi può chiamarti – a voce – in ogni momento del giorno e della notte. La tua casa è diventata il tuo ufficio e non esiste weekend di pausa.
Non so se i tuoi figli vadano già all’asilo ma, anche quando ci andranno, lo stress e la fatica non diminuiranno granché. Perché prima ancora del lavoro fisico, quello che mette a dura prova i genitori che si occupano dei figli è l’interminabile ciclo di scadenze: dal momento in cui ci si alza la mattina fino alla favola della buonanotte, il tuo nuovo mestiere è scandito da tempi non flessibili dettati dal ritmo di qualcun altro, non il tuo. L’idea che tutti i giorni, alla stessa ora, cascasse il mondo devi svolgere una certa mansione – che sia riprenderli a scuola o preparargli la cena – è più stressante di qualunque altro lavoro.
La cosa bella del nostro mestiere, però, è che difficilmente se ne trova uno così appagante. E tutta la fatica sembra sparire magicamente quando il tuo piccolo capo ti guarda negli occhi e ti dice: “Ti voglio bene, mamma”.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it