Io e mia moglie stiamo pensando all’adozione internazionale, ma come vivrà in Italia un bambino con genitori di etnia diversa dalla sua? –Mauro
Tempo fa ho conosciuto Dorothy: corporatura robusta, pelle nera, sorriso irresistibile, non sposata. Immagina una specie di Whoopi Goldberg in versione funzionario delle Nazioni Unite. E con lei c’era Margot, la sua bambina dalla pelle bianca come il latte. Mi sono reso conto che, mentre siamo abituati all’idea di genitori bianchi che adottano figli neri, era la prima volta che vedevo la situazione opposta.
Ma di fronte alla tenerezza con cui la piccola Margot abbracciava la sua grande mamma nera, mi sono accorto che il rapporto tra genitore e figlio è talmente forte e immediato che fa sembrare irrilevante qualunque altro dettaglio. Forse è quello che provano in molti quando vedono i nostri figli abbracciati a me e a mio marito. Certo, prima o poi a scuola qualche piccolo incidente succederà. Gli imbecilli esisteranno sempre – e non parlo dei bambini, ma dei genitori che non li educano alla differenza – ma tanto ci sono infinite altre scuse per attaccare i più deboli: gli occhiali, la forma fisica, le gambe storte.
Secondo me per proteggere vostro figlio o figlia dall’ignoranza altrui basterà fargli sentire che siete orgogliosi della vostra famiglia. “Se pensano che la nostra famiglia è diversa”, mi ha detto Dorothy, “è perché siamo speciali”.
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