Abbiamo stabilito che nostro figlio di due anni può dire “pisellino” per chiamare il pene. Ma per i testicoli e la vagina abbiamo qualche problema. Quali sono i termini giusti da insegnare a nostro figlio? –Metello
Al di là del fatto che non riesco a immaginare la situazione in cui si parla di testicoli con un bambino di due anni – di questo passo vi ritroverete presto a dover cercare nomignoli anche per il pancreas e i legamenti del ginocchio – devo farvi i complimenti. Vengo da una famiglia dove non c’erano parole per chiamare i genitali, che all’occorrenza si indicavano con un laconico “lì”, quindi apprezzo il vostro sforzo di superare i tabù.
Però vi chiedo: che motivo c’è di addolcire il nome di alcune parti del corpo? Chiamare la vagina “patatina” significa nascondere dietro un dito il nostro imbarazzo. Qualcuno ha mai chiamato gli occhi di una bambina coccinelle? O le sue mani polipetti? Per quanto mi riguarda pene e vagina vanno benissimo. Tanto più che un’amica americana sempre in prima fila nella lotta alla criminalità mi ha informato che secondo studi recenti i pedofili sono inibiti dai bambini che chiamano i genitali con il loro nome corretto.
Per non parlare poi del rischio che il passaggio al nome anatomico non avvenga mai: ho un’amica che chiama l’organo sessuale femminile “sorcetta” e ogni volta che lo dice sprofonda tutti, pedofili e non, in un imbarazzato silenzio.
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