Il parco è pieno di genitori con gli occhi incollati al telefono. Ma non è che preferiscono l’iPhone ai loro figli?–Gloria
Considerando le file davanti agli Apple store e il calo delle nascite in Italia, la tua domanda è legittima.
Di recente due blogger americane si sono confrontate proprio sulla questione del parco: “Cara mamma attaccata all’iPhone”, scrive Tonya Ferguson, “ti vedo sulla panchina che armeggi con il telefono, ma non sai cosa ti perdi: tua figlia sta facendo la ruota con la gonna. È bellissima, il sole le fa risplendere i capelli. Continua a controllare se la stai guardando. Ma tu non la guardi. I pomeriggi al parco finiranno prima di quanto credi, l’infanzia dei tuoi figli pure. Ma ancora prima loro smetteranno di chiederti di guardarli, per non interromperti mentre guardi il telefono”.
“Cara mamma del parco attaccata all’iPhone”, risponde Jennifer Hicks, “i tuoi piccoli corrono, giocano e urlano ‘Mamma, guarda!’. Ma tu non li guardi, perché stai controllando Facebook. Non li guardi perché hai già passato ogni momento, prima di arrivare al parco, a guardarli fare ogni minima cosa. Ogni. Minima. Cosa. Non c’è bisogno di ammirare ogni giravolta, salto, ballo, gesto o respiro dei tuoi figli per essere una brava mamma. Vai benissimo così”. E qui chiudo, perché non vedo più i miei figli ed è il caso di staccarmi da questo telefono e scoprire in che angolo del parco si sono cacciati.
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