Mia figlia di sei anni si è appassionata a un talent per piccoli pasticceri e io sono tentata di farle fare un provino, perché potrebbe essere un vero talento. Tu che ne pensi?–Katia
Maddalena Cecconi sogna un glorioso avvenire per la sua bambina di otto anni, e vuole garantirglielo attraverso una carriera di attrice. Nonostante le difficoltà finanziarie, è pronta a qualunque sacrificio pur di far arrivare la figlia ai provini e spende tutti i suoi risparmi in servizi fotografici, maestre di recitazione e corsi di ballo, tenendo tutto nascosto al marito. La donna arriva a pagare un sedicente aiuto regista per far ottenere alla bambina una parte, per poi scoprire di essere stata truffata. Dopo essere finalmente riuscita a far ammettere la figlia a un’audizione, assiste di nascosto a una proiezione del provino dove la bimba goffa e timida scoppia a piangere disperatamente, suscitando le risate di tutta la troupe. E improvvisamente Maddalena si rende conto di aver preteso dalla bambina cose che la piccola non poteva, non voleva e non doveva fare.
Questa è la trama di Bellissima, un film uscito quando i concorsi di bellezza o le gare canore per bambini non erano ancora stati inventati. Nel 1951 Luchino Visconti aveva già capito che i bambini e il mondo dello spettacolo non sono una buona accoppiata, perché nessun bambino dovrebbe affrontare eliminazioni, rifiuti, o i giudici di un talent show per pasticceri. Lascia che tua figlia riversi il suo talento da piccola pasticcera su una crostata in cucina, che a diventare una chef della tv farà sempre in tempo.
Questa rubrica è stata pubblicata il 17 febbraio 2017 a pagina 14 di Internazionale. Compra questo numero| Abbonati
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