Siamo sempre stati genitori attenti a trasmettere il rispetto per le differenze ma quando mia figlia di 16 anni ci ha informati che è lesbica sono piombata nell’angoscia. Ti scrivo a caldo, la mia è una reazione che non mi aspettavo e di cui mi vergogno: ero omofoba senza saperlo? –Lettera firmata

Forse già conosci Cher ma scoprirai grazie a tua figlia che è anche considerata la santa protettrice della comunità lgbt+. Tra i motivi che le sono valsi il titolo, c’è il fatto che ha un figlio trans.

Nella sua autobiografia (The first time, 1998) racconta di quando ha scoperto che Chas, all’epoca ancora ragazza, era lesbica: “Ero fuori di me! Oltre al danno c’era la beffa che lo sapevano tutti eccetto me: la mia assistente, mia sorella, il giardiniere! L’ho chiamata in preda alla rabbia e poi non ci siamo parlate per due settimane. Quando mi sono calmata, le ho chiesto di venire a Los Angeles con la fidanzata e in quei giorni ho cominciato ad abituarmi all’idea. La sua ragazza era molto simpatica e Chastity era felice. Dentro di me avevo sempre saputo che fosse lesbica, ma speravo non fosse vero. Sono sempre stata circondata da amici gay eppure non volevo che lo fosse anche mia figlia: finché non capita a te non puoi sapere come reagirai. E anche se dopo un po’ mi sembrava di averlo accettato, in realtà ci è voluto tanto tempo per farlo davvero. È un percorso in cui non si possono saltare le tappe e bisogna darsi il tempo necessario per cambiare. Ho dovuto realizzare che Chas aveva il diritto di vivere nel modo che la rendeva felice. E che era sempre Chas, era sempre la mia bambina”.

Questo articolo è uscito sul numero 1404 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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