Beppe Grillo e Massimo Boldi a Portofino. (Fototre/Olycom)

E così Beppe Grillo e Massimo Boldi si sono incontrati a cena. Non in un posto qualsiasi, ma nel ristorante più esclusivo di Portofino. Risate, pacche sulle spalle, scambio di ricordi tra due amici che anni fa avevano lo stesso agente. Si sa che Boldi è un berlusconiano doc che accompagna il Cavaliere perfino in tribunale. Ma alle prossime elezioni non esclude di votare Grillo.

Via alle larghe intese. Forse il maestro dei cinepanettoni (prossimo titolo Un Natale, un matrimonio, un funerale) ha intuito l’esistenza di molte somiglianze tra Grillo e Berlusconi. Entrambi sono fondatori e presidenti di partiti che gestiscono in modo autoritario. Sono pregiudicati e detestano il parlamento, che per Grillo è una “tomba maleodorante” e per Berlusconi un posto da evitare, con un’assenza record del 99,29 per cento. Entrambi sono mossi da un ego smisurato, sono allergici alle critiche e preferiscono trattare dissidenti come Gianfranco Fini o Adele Gambaro con piglio sovietico: espulsione per lesa maestà.

Entrambi sguazzano nel populismo e non hanno problemi a sostenere venerdì il contrario di quello che hanno detto lunedì. Tutti e due vogliono elezioni immediate col

porcellum e si dicono sicuri di vincerle. Ma Grillo non si era lamentato solo tre mesi fa che il porcellum fosse stato “partorito dalle scrofe di destra con l’aiuto dei verri di sinistra”? Sottigliezze. Nel fiume quotidiano di proclami deliranti, insulti e dichiarazioni di guerra qualche contraddizione può capitare.

Grillo chiede ai suoi deputati di accontentarsi di uno stipendio di 2.500 euro, mentre lui sfoggia uno stile più consono alle cinque stelle: cena nel ristorante vip Puny di Portofino, dove bisogna prenotare un anno prima. Per la sua villa a Marina di Bibbona chiede un affitto di 14mila euro a settimana e duemila di cauzione (più 30 euro al giorno per un eventuale gatto). Passa le vacanze all’hotel Cala La Volpe in Costa Smeralda, dove la stanza più economica costa duemila euro al giorno, o nel centro benessere del hotel Imperial di Limone, dove realizza il suo impegnativo motto: “Il paradiso è una settimana in accappatoio e pantofole”.

E tra una sauna e un massaggio lancia le sue quotidiani esternazioni da duro e puro. Quella sul porcellum ha provocato nuove fibrillazioni tra i parlamentari M5s. “Mi sono scocciata di atteggiamenti dittatoriali e paternalistici”, si sfoga Alessandra Bencini, una dei senatori che in caso di caduta del governo vorrebbero puntare su un esecutivo con il Pd. Che Grillo sia convinto di vincere in caso di elezioni immediate è solo un’espressione di megalomania. Però il voto immediato potrebbe regalargli un’altra soddisfazione: l’appoggio del suo amico Massimo Boldi.

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