Dana Brunetti e Randi Zuckerberg.
Più che in Texas, sembra di stare in Lombardia. Anche il terzo giorno di South By Southwest è avvolto da un clima autunnale, che poco ha a che fare con il caldo atteso.
Il festival non ne risente e nei prossimi giorni, quando le strade di Austin ospiteranno centinaia di band, dovrebbe tornare il sole.
Oggi ho assistito a due incontri. Il più interessante è stato quello tra Randi Zuckerberg, sorella di Mark Zuckerberg ed ex portavoce di Facebook, e Dana Brunetti.
Dana Brunetti, il cui nome a molti non dirà granché, è un produttore cinematografico. Ha prodotto, tra le altre cose, The social network, film di David Fincher su Facebook, e soprattutto House of cards, la serie sulla politica statunitense con Kevin Spacey andata in onda sul sito di streaming Netflix. Anche se non è mai passata attraverso i canali tradizionali (la televisione), House of cards ha avuto un grande successo di pubblico e di critica. E si è portata a casa [perfino un Golden globe][1].
Attualmente Brunetti sta lavorando al film Fifty Shades of Grey, tratto dal libro Cinquanta sfumature di grigio.
“All’inizio quando abbiamo detto che volevamo fare House of cards su Netflix, e non sui network tradizionali, ci hanno dato dei pazzi. Ora tutti vogliono uno show su Netflix”, ha detto Brunetti.
“Mentre ero al telefono con la produzione, Kevin Spacey mi guardava con aria perplessa. E mi chiedeva: ‘Niente tv? Il nostro show andrà solo in dvd?’. Gli ho detto di non preoccuparsi, di accettare”.
La scelta ha pagato anche perché i canali di distribuzione digitale, secondo il produttore, danno maggiore libertà creativa. “La scena in cui il protagonista Frank Underwood [uccide un cane][2] non sarebbe andata in onda su tanti network”, ha aggiunto.
E anche dal punto di vista economico Brunetti sembra avere pochi dubbi. “Tra dieci anni la tv, per come la intendiamo ora, sarà morta. La distribuzione digitale crescerà ancora di più, e nuovi network cominceranno a creare contenuti, come oggi succede con Netflix”.
Tra le battute di Brunetti, apparso determinato e molto a suo agio di fronte al microfono, per me vince questa.
Dana Brunetti: “Se i vostri amici fanno spoiler sulle serie tv cambiate amici”. #SXSW
— Giovanni Ansaldo (@giovakarma)
9 Marzo 2014
A proposito di serie tv. Se siete fan di
Breaking bad, non potrete non apprezzare l’insegna di un ristorante che ho trovato nel centro di Austin.
Si tratta solo di una coincidenza. Gus’s World famous fried chicken in realtà esiste da sessant’anni e non ha niente a che fare con la serie tv ambientata ad Albuquerque, nel New Mexico. Lui, insomma, non c’entra niente.
L’altro panel a cui ho assistito è stato quello di Eric Carvin, social media editor dell’Ap, e Mandy Jenkins, caporedattrice di Digital First Media. I due reporter hanno dato alcuni consigli su come verificare le notizie provenienti dai social network.
Almeno un paio, come questo, potrebbero far comodo ai giornali italiani:
“Non bisogna mai citare Twitter come fonte. Citate sempre la fonte primaria, non barate”, dice Mandy Jenkins. #SXSW #UGCethics
— Giovanni Ansaldo (@giovakarma)
9 Marzo 2014
Così magari non ricapiteranno più altri
Giovanni Ansaldo lavora a Internazionale. Si occupa di tecnologia, musica, social media. Su Twitter: @giovakarma
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