Il singolo punk dei Pixies e le altre canzoni per il weekend
Pixies, Um chagga lagga
Nel 2014 i Pixies si sono riuniti per pubblicare Indie cindy, il loro primo album dal 1991. Ora preparano il secondo ritorno: il nuovo disco s’intitola Head carrier e uscirà il 30 settembre. È stato registrato a Londra con Tom Dalgety, produttore tra gli altri dei sorprendenti Royal Blood (il loro disco d’esordio a me non è piaciuto, ma è stato un successone). Per anticipare il nuovo album, i Pixies hanno scelto Um chagga lagga, un brano con un bel tiro punk. Al basso, dopo l’allontanamento di Kim Deal e anche della sua sostituta, Kim Shattuck, c’è Paz Lenchantin, che ha già suonato negli A Perfect Circle e negli Zwan, il grandissimo gruppo fondato da Billy Corgan dopo lo scioglimento degli Smashing Pumpkins. Scherzavo, gli Zwan erano terribili.
Wild Beasts, Big cat
I Wild Beasts sono sottovalutati. In questi anni non hanno quasi mai sbagliato un disco e hanno arricchito il loro indie rock con elementi di musica elettronica. Ascoltando le prime due canzoni estratte dal nuovo album, Get my bang e Big cat, sembra che stavolta la band britannica si sia spostata verso territori funk. Il videoclip che accompagna la canzone, immerso in un’atmosfera distopica, però è un po’ banale.
Minor Victories, Breaking my light
I Minor Victories sono quello che in gergo (usando una brutta parola) viene chiamato un “super gruppo”: sono formati da Rachel Goswell degli Slowdide, Stuart Braithwaite dei Mogwai, Justin Lockey degli Editors e Justin Lockey degli Hand Held Cine Club. Il loro primo album è uscito il 3 giugno. E contiene ottimi pezzi come Breaking my light, una ballata dai toni classici e un po’ decadenti. Presto i Minor Victories presenteranno dal vivo le loro canzoni anche in Italia: il 7 agosto all’Ypsigrock Festival e il 24 ottobre a Milano.
Brittany Howard e Jim James, I want it that way (cover dei Backstreet Boys)
Ok, di mezzo c’è una marchetta. Ma questa cover di I want it that way dei Backstreet boys, registrata per la pubblicità della catena di ristoranti Chipotle, è troppo divertente. A registrarla, tra l’altro, sono stati due pesi massimi del rock contemporaneo: Jim James dei My Morning Jacket e Brittany Howard degli Alabama Shakes. Il risultato è sorprendente e ci insegna una cosa: anche le boy band più commerciali di fine anni novanta avevano un cuore r’n’b.
The Veils, Low lays the devil
Strana parabola, quella dei Veils. La band guidata dal cantante Finn Andrews, figlio del fondatore degli Xtc Barry Andrews, ha esordito nel 2004 con il notevole The Runaway found, un album felicemente in bilico tra pop, folk e rock, trascinato dal singolo Lavinia. Qualche anno dopo, dopo un cambio di line up, ha pubblicato il sottovalutato Nux vomica. Poi però il gruppo ha un po’ perso il filo, facendo uscire dischi un po’ anonimi. Ad agosto la band ci riproverà con Total depravity. Questo è il secondo estratto dall’album e funziona meglio dell’altro brano pubblicato finora, la confusionaria Axolotl.