Lana Del Rey vuole amare come una donna
Lana Del Rey, Let me love you like a woman
In una settimana in cui si parla quasi solo di quello che succede oltreoceano (buone notizie, finalmente), non possiamo non aprire con una grande cantautrice di musica americana: Lana Del Rey. Il suo nuovo disco, intitolato Chemtrails over the country club, non arriverà prima della primavera, a causa di un ritardo nella stampa dei vinili, però nel frattempo possiamo ingannare l’attesa con il primo singolo estratto dall’album.
Let me love you like a woman è prodotto da Jack Antonoff, già al lavoro sullo splendido Norman fucking Rockwell!, uno dei dischi più belli del 2019. Let me love you like a woman è un’ottima ballata al piano con inserti di chitarra, nella quale Del Rey ricorda le sue origini da “provinciale” (è cresciuta nel paesino di Lake Placid, nello stato di New York) e dice di essere pronta a lasciare Los Angeles, la sua città/musa.
Il brano finisce troppo presto, ma mette a segno una melodia come al solito di prima qualità. Lana Del Rey ha talento, classe e intensità, e lo dimostra anche stavolta. Tra l’altro il 3 novembre, mentre tutti guardavamo con ansia Google maps per capire dove sono il Nevada e la Pennsylvania, la cantante ha annunciato che registrerà un disco di cover per Natale. Altro che Michael Bublé.
Miley Cyrus e Stevie Nicks, Edge of midnight (Midnight sky remix)
È facile snobbare Miley Cyrus. La cantante statunitense non ha di certo fatto solo capolavori ed è famosa soprattutto per aver cavalcato nuda una palla di demolizione. Ma Cyrus, figlia d’arte, è una grande cantante, soprattutto un’interprete versatile (provate voi a cantare così Jolene o Wish you were here).
Questa versione del nuovo singolo Midnight sky insieme al suo mito Stevie Nicks (Fletwood Mac) non è niente male. E se dico che non sfigura per niente al fianco di Stevie Nicks è un’eresia?
Tyler Childers, Long violent history
In un momento in cui il presidente degli Stati Uniti si rifiuta di accettare la sconfitta e il risultato delle elezioni, ci fa comodo un messaggio contro la violenza. È quello di Tyler Childers, musicista nato e cresciuto in Kentucky (un posto dove Trump ha preso il 62 per cento dei voti) ed è un hillibilly, il termine spregiativo con cui vengono chiamati gli abitanti degli Appalachi.
In questo brano, l’unico cantato del suo nuovo disco, parla delle violenze della polizia contro i neri e si schiera al fianco del movimento Black lives matter. E ai suoi compatrioti bianchi fa una domanda tanto semplice quanto efficace: se voi foste al posto loro, non vi comportereste forse allo stesso modo?
Songhoy Blues, Bon bon
Rock desertico dal Mali, suonato da un quintetto di esuli della guerra civile, fuggiti da Timbuktu a Bamako. Il loro nuovo disco, Optimisme, è stato registrato a New York, e a tratti ha dei chitarroni in stile Led Zeppelin. I precedenti erano meglio, ma quando gli intrecci di chitarre funzionano davvero, come in Bon bon, c’è ancora pane per le nostre orecchie.
Anohni, I will survive
La cantante Anohni, un tempo dietro al progetto Antony and the Johnsons, ha pubblicato questa splendida cover del classico di Gloria Gaynor, un brano diventato negli anni un inno per la comunità lgbt. La versione di Anohni tira fuori il lato struggente del pezzo. Facebook gli aveva chiesto di usarla per un suo spot pubblicitario ma lei, come ha raccontato Pitchfork, ha rifiutato.
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