Paolo Pironti è un agronomo italiano che vive in Etiopia da diciotto anni. È una delle persone intervistate dal giornalista tedesco Lutz Mükke nel suo reportage che pubblichiamo a pagina 31. Pironti dice una cosa semplice: “Gli aiuti alimentari vengono portati qui non per soccorrere i bisognosi, ma per liberarsi delle eccedenze di produzione dei contadini supersovvenzionati degli Stati Uniti, del Canada e dell’Europa occidentale. Se non fosse così, perché non darci direttamente denaro contante? Con quei soldi qui potrei comprare il doppio dei cereali, perché i prezzi sono bassi e si ridurrebbero i costi e i tempi dei trasporti”. Uno degli aspetti su cui insiste Mükke è che dalle Nazioni Unite fino ai contadini, tutti traggono vantaggio dall’esagerazione e dall’amplificazione delle crisi alimentari africane. E i mass media in questo hanno un ruolo decisivo: i loro articoli e le loro immagini provocano il senso di colpa occidentale necessario a far girare la macchina degli aiuti, gigantesca, costosa e spesso inefficiente.

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