Dopo l’articolo di Beppe Grillo abbiamo ricevuto tantissime lettere ed email. Scrive Dario Patrizi: “È un articolo che non si segnala per l’originalità dei contenuti, che il lettore informato già conosce, ma per l’organicità e per la chiarezza nell’esposizione, per la concretezza e per la capacità di far riflettere. L’articolo non fa ridere, tutt’altro. Tiene incollato lo sguardo e il pensiero al filo d’inchiostro che dipana fatti e dati incontrovertibili, associazioni e osservazioni verosimili. Gli italiani non vogliono sentir parlare affatto di crisi e di problemi, non crederebbero a nessuna Cassandra improvvisata, ma a lui sì: a Beppe Grillo, che fa il comico di professione, si potrebbe credere, perché è una persona seria che sa quello che dice”. Il crepuscolo dell’Italia è anche il dibattito scoppiato nei nostri giornali dopo il caso Bbc e il rapporto Hutton. Discutere di giornalismo investigativo oggi in Italia è come discutere del campionato di cricket: interessante, per carità, ma un po’ lontano dalle nostre abitudini.
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