Il 23 e il 24 marzo una commissione d’inchiesta statunitense, formata da cinque democratici e cinque repubblicani, ha ascoltato diversi protagonisti delle amministrazioni Bush e Clinton per capire se la minaccia di al Qaeda sia stata sottovalutata o addirittura ignorata prima dell’11 settembre. George W. Bush, il suo vice Dick Cheney e Condoleezza Rice, la responsabile della sicurezza nazionale, si sono elegantemente rifiutati di testimoniare. Il quotidiano francese Libération conia un orrendo neologismo che però spiega bene cosa rischia Bush: “aznarizzazione”. È vero che gli elettori americani decideranno come votare soprattutto in base allo stato di salute dell’economia del paese, ma è anche vero che la politica internazionale giocherà un ruolo fondamentale, come non succedeva da anni. Sempre più cittadini americani si chiedono se Bush si è sbagliato o se ha mentito. E la stessa domanda se la fanno molte persone in tutto il mondo. Un brutto segno per il presidente, nell’anno delle elezioni.
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