Accorciare le distanze. Farmi un lifting. Sei mesi senza Ikea. Mantenere la calma. Fare le mie scuse a Ibrahimovic. Portare i bambini a Pompei prima che crolli tutto. Meno zuppe pronte a cena. Fare delle ferie decenti. Imparare la lingua dei segni. Passare un mese tra il tropico del cancro e quello del capricorno. Parlare di più, ascoltare meno. Leggere la biografia di Luigi XV in francese. Aprire un albergo sulla spiaggia a Zihuatanejo. Essere moderato nella moderazione. Imparare a cucinare le lasagne come fa mia nonna. Trovare un posto ai fumetti. Creare una biblioteca di stilemi grafici. Tornare a sorridere. Almeno un weekend con neve, camino, castagne e vin brulé. Andar con le lasagne infino a Prato a porre l’assedio alle castagne e frusco e ammargelluto strolagare alle prugne più tonde e ritornare. Labs! Svegliarmi prima la mattina. Smettere di procrastinare i buoni propositi degli anni scorsi. Abbassare gli scudi. Vedere tanto i miei amici. Un bel viaggio. Guardare meno la televisione. Coltivare lo zero. Prendere confidenza con la pentola a pressione. Imparare a guidare. Sperimentare.

Come ogni anno, questi sono i buoni propositi della redazione di Internazionale. E i vostri?

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