Nel dibattito sulle unioni di fatto e sui matrimoni tra persone dello stesso sesso, ci sono alcuni elementi che sfuggono. Non si capisce, per esempio, l’ostinazione della chiesa cattolica nell’arroccarsi e nell’arretrare rispetto all’evolversi di tutta la società. Eppure non è scritto nel suo dna: la chiesa potrebbe essere più aperta, più sensibile al cambiamento. È solo un sogno? L’arroccarsi è dovuto alla sua crisi, certo: ma è la risposta giusta? Del centrosinistra italiano, invece, affligge non solo la mancanza di forza culturale nel contrastare il vento della restaurazione politica e sociale, come ha giustamente osservato Stefano Rodotà sul Manifesto. Ma soprattutto l’incapacità di esprimere idee forti, autonome e chiare, non timide, non incerte. Possono dirsi leader di una coalizione di centrosinistra uomini e donne che sull’omosessualità prestano più ascolto alle parole degli alti prelati che alle voci dei tanti omosessuali di sinistra?

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