La guerra in Iraq ha raggiunto un nuovo macabro record: duemila soldati americani morti. Ma non è un buon momento neanche per i giornalisti. Nessuno li vuole tra i piedi. L’attentato contro l’hotel Palestine è solo l’ultimo esempio. D’altra parte il 5 ottobre il ministero degli esteri italiano aveva inviato un fax a tutti i direttori spiegando che se proprio volevano mandare un inviato, la nostra ambasciata non avrebbe potuto “contenere i rischi di eccezionale gravità insiti in quel peculiare contesto ambientale” – che ricorda un po’ la tecnica dell’autosospensione di Del Noce con Celentano. Intanto, parlando del rapimento di Rory Carroll del Guardian, Giuliana Sgrena sul Manifesto ha chiesto ai rapitori di “riconoscere il suo lavoro in un giornale che ha contrastato le scelte belliche di Blair”. Ovvio che non auspicasse trattamenti diversi per i reporter rapiti a seconda della linea del loro giornale, ma è un’argomentazione davvero scivolosa.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it