Anticlericale, iconoclasta, ateo, antifascista, antimonarchico. È difficile riassumere Christopher Hitchens con un unico aggettivo. Nato nel 1949 in Inghilterra, è stato militante trotskista, scrittore, giornalista, critico letterario. Ha scritto un libro, La posizione della missionaria, che è un feroce attacco a Madre Teresa. Così duro che nel processo di canonizzazione della religiosa è stato chiamato dal Vaticano a svolgere il ruolo di advocatus diaboli. Ce l’ha con Henry Kissinger e Michael Moore; è stato contrario alla prima guerra del Golfo ma favorevole alla seconda. Vive negli Stati Uniti, dove collabora con Vanity Fair e Slate. Conosce bene l’Italia e la sinistra italiana, soprattutto quella degli anni sessanta e settanta. Ha detto: “La fede è la rinuncia all’unica cosa che ci rende diversi dagli altri mammiferi”. È impossibile essere sempre d’accordo con lui, ma è un piacere anche essere in disaccordo.

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